RECENSIONE HAPPY CULT CLASSIC (RUDE RECORDS, CD, 2018, 2/5)

Quando mi è capitato tra le mani il debut album degli Happy (Pop Punk da Columbia South Carolina) sono stato tentato di lasciarlo passare senza degnarlo di una recensione, come mi capita sempre più spesso con i dischi di Pop Punk di questi tempi.
Poi però di fronte a un pezzo dedicato a Wynona Rider ho ritenuto opportuno recensirlo, consapevole del fatto che non si tratta certo di un disco non memorabile, ma che presenta comunque delle cosettine interessanti come appunto “Wynona Rider”.
Dieci canzoni orecchiabili e studiate per essere trasmesse in radio, ben costruite e pensate per fare colpo su chi è cresciuto ascoltando Blink 182 ed affini, che alla lunga stancano e fanno rimpiangere il fatto che il quartetto non si sia fermato a 4 o 5 pezzi, senza esagerare.
Segnalo comunque “How To Lose A Girl in 1.45”, che richiama alla mente I migliori Green Day (e sia chiaro che per me I Green Day, a differenza dei Blink 182, non sono affatto da disprezzare), “Don’t Overdose And Drive” e (ma forse questo l’ho già detto) “Winona Ryder”.



(RIKI SIGNORINI)

I brani
  1. How to Lose a Girl in 1: 45
  2. Don't Overdose and Drive
  3. Winona Ryder
  4. I Call Shotgun
  5. Drowners
  6. Lucky
  7. With a Y
  8. Fishtank
  9. Wonder
  10. Where the Wild Things Were

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