RECENSIONE TSOL “THE TRIGGER COMPLEX” (CD, RISE RECORDS, 1/5)

Per chi (spero pochi) non conoscono i T.S.O.L., una piccola, doverosa, introduzione.
Si formano in California nel 1979, ed i primi membri della band sono Jack Grisham (vocals), Ron Emory (guitar), Mike Roche (bass) e Todd Barnes (drums).
Il loro primo 12” (“T.S.O.L.”) è un capolavoro: Hardcore punk veloce e politicizzato, che influenzerà un’infinità di band nei decenni successivi.
Il successivo LP di esordio, “Dance With Me”, segna già un cambio di sound, più virato verso il dark, sia nei testi che nella musica, tanto che si inizia a parlare di Death Rock.
A partire dall’anno seguente (1982), si aggiunge alla band il tastierista Greg Kuehn, ed il successivo album “Beneath the Shadows” segna il passaggio ad un suono decisamente pop, e poco punk.
Per me i TSOL finiscono qua, anche se nei successivi 35 anni non smettono mai di suonare.
Addirittura l’anno scorso la loro partecipazione al Distruggi La Bassa 2016 venne apertamente elogiata da Heintz Zaccagnini (QUA).
Ecco perché quando vedo che esce un loro nuovo discocedo e lo metto nel lettore, anche se dai tempi di “Beneath The Shadows” avevo volutamente ignorato la band Californiana.
Errore madornale. Forse (ma lo scopro solo dopo) perché il tastierista Greg Kuehn è tornato ad avere un ruolo importante nella stesura dei testi, come ai tempi del disco che mi aveva spinto ad abbandonare i T.S.O.L.
E così, se “Give Me More”, la prima canzone di questo nuovo album dei TSOL, mi lascia ben sperare, poi però si arriva ad episodi come “Strange World” che sono veramente deprimenti. Anche se un paio di pezzi si lasciano ascoltare (penso a “The right side”, che insieme all’opening track ed a “Wildlife” è uno dei prezzi più rock e validi del lotto), per il resto ci troviamo di fronte ad un Indie Pop indisponente e melenso senza alcun motivo di esistere. Se penso che questa band è una discendente diretta di quella che 36 anni fa compose “True Sounds Of Liberty” e “Dance With Me”, mi prende male.


(Riki Signorini)


I brani
1
Give Me More
2
Sometimes
3
Strange World
4
Satellites
5
The Right Side
6
Why Can't We Do It Again
7
I Wanted To See You
8
Wild Life
9
Nothing Ever Lasts
10
Going Steady
11
You're Still The Same
12
Don't You Want Me
13
Bats

I contatti

RECENSIONE CHEETAH CHROME MOTHERFUCKERS “THE FURIOUS ERA 1979-1987” (DCD LTD ED 1000 /DLP LTD ED 1000, 2017, AREA PIRATA RECORDS, 5/5)

Yahoo! Yahoo! Yahoo! Yahoo! Yahoo! Yahoo! Yahoo! Yahoo!
Per chi i CCM ha avuto l’onore di vederli dal vivo (e nel mio caso anche tantissime volte!) non può essere che questa la reazione naturale alla notizia che (finalmente) il loro materiale torna disponibile in modo legittimo ed autorizzato, e non più solo come costosissimo bootleg.
E questa dovrebbe essere anche la reazione di chi dei CCM, e dell’alone di leggenda che da sempre li circonda, ha solo sentito parlare.
E dovrebbe essere la reazione anche di chi non sa neppure chi siano i CCM, che potrebbe attraverso questa raccolta provare a colmare una lacuna quasi incolmabile.
I CCM, una band nata a Pisa nel 1979, che ha proseguito la propria parabola sino al mitico concerto del Casalone del
1987, durante il quale il buon Stefano Ballini registrò, senza saperlo, l’unica versione dell’ultimo brano inedito (“Naymiorenggekkio”) di Syd e company, che segnò la fine di quel concerto e, come ci racconta nel suo libro (“No More Pain”, ne parliamo QUA) Antonio Cecchi (l’unico con Syd ad avere sempre fatto parte del gruppo, prima nel ruolo di bassista e poi in quello di chitarrista), anche la fine della storia della band.
Questo pezzo, registrato con un semplice Walkman (o forse un Gelosino?), vede per la prima volta la luce proprio su questa raccolta. La cosa incredibile è che la qualità del suono, a dispetto della sua origine (una semplice C90, se non sbaglio neppure l’originale ma un duplicato), sembra quella di una registrazione live professionale.
Merito senza dubbio dei due Alessandro, Paolucci e Sportelli, che al tempo condivisero molto con i CCM, e che oggi, nel loro West Link Studio sono riusciti a dare una nuova, incredibile brillantezza ai brani, catturati dai nastri originali (spesso rovinati)
È una vera emozione riascoltare brani così brutali, eppure così elaborati (parlando di loro, Heintz ha coniato il termine di Hardcore Progressivo), che vanno dalle origini di “400 Fascists” all’Album americano, “Into The Void”, passando per l’altro sette pollici (“Furious Party”) e per la mitica split tape con gli I Refuse It! (“Permanent Scare”) ed altre songs. Manca solo il Berlinese live in So. 36, ma non si può avere tutto….
Difficile consigliare un pezzo o l’altro. Per me tutti rappresentano molto. Ed è incredibile come, a distanza di così tanti anni, ogni stacco ed ogni cambio siano ancora impressi nella mia memoria, a testimonianza di quante volte ho ascoltato questi dischi, arrivando letteralmente a consumarli.
La raccolta è stata curata da Area Pirata, ma avrebbe voluto pubblicarla addirittura Jello Biafra sulla sua Alternative Tentacles (come mi raccontò al termine del concerto della sua Guantanamo School of Medicine a Bologna).
Per i collezionisti, segnalo che l’edizione in vinile, un doppio LP 140 grammi in vinile nero, apribile con doppia inner sleeve, contiene foto, flyer, testi e inserto ‘Discografia’ più la biografia in italiano e in inglese.
L’edizione in CD (doppio) include invece 36 pagine di booklet ed un materiale ancora più ricco, con copertina sovra cartonata ed il suddetto brano inedito finora.

I brani


CD 1

(dal primo 7" – “Four Hundred Fascists”) 

1- 400 Fascists

2- Tellyson
3- Alkool

(dal secondo 7"EP – “Furious Party”)
4- Easy Targets
5- Furious Party
6- Frustration I
7- Frustration II

(da “Permanent Scar” split with IRI - Side A)
8- Voice of the Blood / Barbed Wire World
9- (Right to Be) Italian

10- Nation on Fire 

11- Envy (I'm a Mess) 

12- Foe or Friend
13- Life of Punishment

14- (We're the) Juvenile Deliquency
15- Work (means Death)
16- 400 Fascists (in our Town Tonite)
17- Best Party Ever/No Bore
18- Alkool
19- (Ev'ry day's a) Reagan Day
20- Bendix Power/Secret Hate
21- Addiction
22- Camp Darby Blues
23- Any Sacrifice
24- Need A Crime / Ultracore

(da ‘Berlin session 1982’ (outtake)

25- Need A Crime
26- No Wordz

27- Terminal Fun

(da ‘Senza Tregua’ session 1984)
28- Commandos
29- Terminal Fun
30- Mad Race

CD 2

(da “Into the Void” LP)
1- Feel Like
2- Enemy
3- Sterilized
4- Sorry /R.M.
5- Daymare
6- Romeo Loves Juliet
7- Strange Pain
8- Crushed By The Wheels Of Industry
9- Into The Void

(da ‘Live at Casalone’ - Bologna, 20/06/1987 – unreleased) 

10- Naymiorenggekkio













I contatti

Cosa Nostra Live (assieme a Riot Clan e Bomber 80) al K100 Cienfuegos di Campi Bisenzio

Sabato 18 Febbraio ho avuto modo di assistere al concerto dei Cosa Nostra (assieme a Riot Clan e Bomber 80) al K100 Cienfuegos di Campi Bisenzio.
Dei Cosa Nostra ci eravamo interessati, io ed Heintz, nel corso di una intervista radiofonica su garageradio.it che potete riascoltare qua.

Poi avevo fatto una intervista (QUA) ed una recensione del loro disco (QUA), nonché una breve recensione del loro concerto al Vecchio Son di Bologna assieme a Siege Stompers e Colonna Infame (la trovate qua).

Stavolta, visto che insieme a me era presente il grande Heintz, che a scrivere è molto più bravo di me, e che oltretutto io l’ultimo gruppo (Bomber 80) non l’ho neppure ascoltato perché alla fine dei Cosa Nostra sono dovuto rientrare a Pisa, lascio a lui l’onore di parlare di questo show su FERA.

Io mi limito a complimentarmi con i ragazzi dell’Underdogs Collective (ai quali si deve anche il bellissimo show estivo degli Adolescents di cui parlai qua), ed a pubblicare qualche scatto, oltre al video della loro (ottima) versione hc di Spara Yuri Spara dei CCCP rivista in chiave Raw Power.

(Riki Signorini)









RECENSIONE NO FOR AN ANSWER “IT MAKES ME SICK” (7” EP 2011, TKO RECORDS)

Facendo un po' di ordine nel PC, mi sono imbattuto in alcune recensioni fatte da Gianni Bandini, carissimo amico nonché gran collezionista di vinile, che cercherò di pubblicare nelle prossime settimane.
Iniziamo da questa datata 2011.




Evvai di reunion!! Continuiamo a farci del male.
Nel 1993 i NFAA approcciarono il loro unico tour europeo a ben 4 anni dalla pubblicazione del loro unico LP “A Thought Crusade”. Già in quell’occasione si parlò di ragioni opportunistiche per quella strana tournee, dove per opportunistiche si legga economiche. E con una mossa tanto geniale quanto spiazzante, i NFAA girarono l’Europa con l’incisione “Money for an answer” sulla grancassa della batteria!!! Questo solo per far capire la caratura di un personaggio come Dan O Mahoney, una mente “superiore” del giro storico straight edge! Per la cronaca, il concerto a cui assistetti all’epoca fu stellare! Da brividi!!
Ora questo nuovo EP, ad appena 22 anni dal loro ultimo disco… Chi va piano…
Non sto a profondermi in filologie potenzialmente interminabili sulla storia della band e delle sue innumerevoli (spesso pregevoli) derivazioni. Qui si parla di mostri sacri; ogni membro della band lo è!
I brani qui presenti non sono nuove creature, bensì tracce originali dell’epoca (parliamo del 1988/89) ma mai incise prima.
Mi lasciano un po’ l’amaro in bocca, perché non spiccano particolarmente per bellezza. A pensar male, mi sorge la considerazione che se questi brani erano originariamente rimasti nel classico cassetto, una ragione deve ben esserci… La band c’è, per carità, le canzoni sono quelle che ti aspetti, la voce di Dan è rimasta piacevolmente immutata, però non ti rimangono in testa.
Certo che se questa uscita discografica fosse la scusa per una nuova tournee, non potrei esserne più contento!
In chiusura, è d’obbligo una segnalazione riguardo l’etichetta del lato B del disco: c’è rappresentato l’omone simbolo della band, che nell’LP dell’89 campeggiava in posa plastica superomista, e qui invece è rappresentato in piedi sostenuto ad un deambulatore per anziani!!! Sempre grande Dan!
Il sito della TKO riporta che sono state stampate appena 500 copie dell’ep. Non so se crederci. Vinile nero, testi stampati all’interno della copertina.

Gianni Bandini (gianni@ngi.it)


I brani

1) Man Against Man
2) It Makes Me Sick
3) In The Beginning

I contatti
https://www.facebook.com/tkorecords/


http://www.myspace.com/nfaaxxx

RECENSIONE COMPILATION “PUNK AGAINST TRUMP” (CD, 2017, Denizen Records 3/5)

C'era da aspettarselo: con l'elezione del nuovo pagliaccio alla Casa Bianca esce subito una compilation contro di lui, inequivocabilmente chiamata “Punk Against Trump”. 
Rassegna di 22 gruppi punk ed hardcore più o meno emergenti, tra i quali spiccano senza dubbio i Dwarves, sempre in splendida forma, assieme a Second In Line (la loro “Stir Crazy” mi fa pensare agli Spermirds del nuovo millennio) e OC45 (molto bello il loro pezzo, “Titled”).
Gran parte dei gruppi presenti non li conoscevo sino ad oggi, e mi fa piacere venire a conoscenza di bands come gli Sky Tigers.
Difficile scegliere un brano piuttosto che l’altro, ma ci provo segnalando i +10 Damage, la cui “The Night Is Young” è all’insegna di un punk rock che fa molto San Francisco anni 90, oppure i Cavaverman, il cui brano “Vampiro” mescola Ramones, Misfits ed Elvis
Ci sono anche gruppi assai più veloci ed aggressivi, al limite del grindcore, tra i quali segnalo gli Evening Call, ma non sono certo i miei preferiti. Meglio allora concentrarsi sullo Ska-Core dei Diaspora, o sul Punk stile Irlandese degli FBF, oppure, perché no, sul rebel sound ska punk meticcio dei Niño Zombi, o sulla bella cavalcata punk, tra Blatz e Filth, dei The Dead Beat Hymns. Una segnalazione particolare, infine per gli Hasta La Vista Social Club. Mi piacciono anche solo per il nome che si sono scelti, ma li consiglio soprattutto perché, a giudicare da questo pezzo, non sono affatto male. Il loro è un hardcore  melodico che in qualche modo mi ricorda gruppi tipo seven Seconds e Youth Brigade, e per questo gli auguro un futuro brillante. Insomma se questo è lo stato dell'hardcore, direi che è decisamente meglio dello stato della politica americana.
Da segnalare che tutti i proventi dalla vendita, al netto delle fees di bandcamp, andrà ad una associazione no profit chiamata “PLANNED PARENTHOOD”.

(Riki Signorini)

I brani

01. F.B.F. - 3 Chords & The Truth
02. Barker - Hurricane
03. Skytigers - Suffocate For Beauty
04. The Defense - Fall From Grace
05. Quiet Suicides - Pulling Punches
06. Second In Line - Stir Crazy
07. Worms - Laylines
08. OC45 - Titled
09. Atomic Winter - Concrete Squall
10. Dwarves - Trailer Trash
11. Hasta La Vista Social Club - Start The Fight
12. The Dead Beat Hymns - Take The Reins
13. Running Late - Borders Crossed
14. Insect Death - Oh, The Total Bullshit Spewing From Your Mouth
15. Formally Lethargic - All Outta Bubblegum
16. Diaspora - I See Dumb People
17. Niño Zombi - Human Race Unite
18. Six Feet Above - Flux
19. Cavaverman - Vampiro
20. Voice Of Addiction - Modern Day Meltdown
21. Evening Call - Light the Fuse (Feat. Lionel Bolain)
22. +10 Damage - The Night Is Young

I contatti

facebook.com/rarigskid
denizenrecords.bandcamp.com/
denizenrecords.bandcamp.com/album/punk-against-trump-2
www.facebook.com/OC45punx
www.facebook.com/deadbeathymns