Recensione Bone Machine “La vita finisce la strada no” (Billy’s Bones)

Continuando nel mio tour USA (purtroppo dovuto al lavoro, e non alla musica), mi dedico da Miami alla Bone Machine. Come si sarà certamente capito dalle due recensioni tratte da Flash che ho nuovamente postato in questi giorni, io ho senza dubbio un debole per la perversa miscela tra Garage punk, Rock, surf, rockabilly, e compagnia cantando proposta dalla band dell’Agropontino. Ed anche questo nuovo lavoro, lasciatemelo dire, spacca per tutta la sua durata. E come potrebbe essere altrimenti per un disco che si introduce con un sontuoso "dagli abissi di un inferno agghiacciante attraverso il mare di cadavere e fango"? Oltretutto per una etichetta, la Billy's Bones, il cui slogan è "Dischi cattivi per feste all'inferno". L’iniziale “Rock'n'Roll Zombie” apre le danze con un ispirato Punk Surf vagamente Country Western, e subito dopo ci deliziano con “Siamo la band che spacca le tue ossa”, che, lo ripeto, spacca molto più di quanto suggerisca il titolo, e da sola vale il prezzo del CD. Con “Una cassa da morto foderata di rosso” si prosegue nel territori del r’n’r selvaggio ed ispirato che ti fa muovere il culo anche se provi a fermarlo, mentre la successiva “Forse sei già morto” è un grandissimo rockabilly selvaggio e demoniaco. Su “Sono un cane” non ho molto da aggiungere rispetto a quanto detto recensendo la compilation “Stay Punk”, dove il brano è proposto: rockabilly e rock’n’roll, comunque pulcioso e come sempre sporco e marcio. Poi tocca a “Big river”, cover di Johnny Cash, un country blues malato e fradicio di alcool. “Sono uscito fuori dalla grazia di Dio” è invece uno dei (pochi) colpi a (quasi) salve del lotto: carina, ma sotto la media. “Sono Selvaggio” mi ricorda “Great Balls of Fire” come la potrebbe riproporre un Jerry Lee Lewis resuscitato dalle fiamme dell’inferno. Anche “Sarai Mia” ha uno stile simile, selvaggio e primitivo r’n’r. “Blue Moon Baby”, cover di Dave Diddle Day, è una cavalcata tra country surf e honky tonky, che ricorda “Rawhide” e che, come sempre in questo caso, mi annoioa. Ma questo è un mio limite, che forse i veri cultori del genere non condivideranno, né mi perdoneranno, dato che è vero che è nei brani strumentali che le band di questo genere mostrano tutta la loro maestria, ma è anche vero che questi pezzi mi annoiano e non li apprezzo a dovere. Ci avviciniamo così alla fine con “Sono morto”, che non si può ascoltare da fermi, e la conclusiva title track. In poche parole, un disco che sarebbe la colonna sonora ideale per uno splatter horror di serie Z, genere cinematografico al quale i nostri si ispirano chiaramente sia nell’ottima grafica che nelle maschere che indossano on stage.

I Brani

1. Rock'n'Roll Zombie

2. Siamo la banda che suona le tue ossa

3. Una cassa da morto foderata di rosso

4. Forse sei già morto

5. Sono un cane

6. Big River

7. Sono uscito fuori dalla grazia di dio

8. Sono selvaggio

9. Sarai mia

10. Blue Moon baby

11. Sono Morto

12. La vita finisce la strada no

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