Gli Strangolatori del Gange hanno scelto un
monicker che è fighissimo, vengono dal Piemonte (e si sente) e sono al debutto
discografico ma sfornano subito un album molto maturo.
“Finché la barca va / lasciala affondare” è il
refrain della opening track, “Naufragio”, che subito li introduce come band capace di suonare bene, e capace di
fare convivere Arturo, Frammenti e iFasti nelle stesse tracce.
E tutto il CD prosegue sulla stessa falsariga,
regalandoci spesso anche citazioni di Belli-Cosi (provare “Calaferte” per credere).
Definirlo hardcore è estremamente limitativo,
perché molte sono le influenze diverse, soprattutto quelle Noise (Hammerhead),
e perché non renderebbe il dovuto. Diciamo almeno hardcore per palati fini, a
volte diretto a volte un po’ strampalato, con 9 brani molto elaborati e
complessi, talvolta anche piuttosto lunghi, come nel caso di “Dope Darling”,
che dura oltre 5 minuti ed è l'unico pezzo in inglese, almeno nella prima parte.
Per me l’unico brano non all’altezza è il
conclusivo “Desolazioni”, troppo lungo e troppo indie per i miei gusti.
Per il resto, pollici in alto!
(Riki
Signorini)
I brani
1.
Naufragio
2.
Cintura Ovest
3.
Calaferte
4.
Bess
5.
Dope Darling
6.
Francesca
7.
Vita
8.
Gabbie
9.
Desolazioni
I contatti
Strangolatori del Gange | Strangolatori del Gange (bandcamp.com)