RECENSIONE FUCKED UP "THE CHEMISTRY OF COMMON LIFE" (2XLP, 2008, MATADOR)

Ecco la band hardcore che insieme ai MUNICIPAL WASTE si sta giocando lo scettro di “re della scena”, anche se le scene di riferimento sono un po’ differenti a dire il vero. Rimasi sorpresissimo quando seppi che i F. UP erano finiti sotto contratto di una delle più importanti label underground (sempre che tali li si possa considerare quelli della Matador) del mondo. Una label che poi non ha alcun precedente specifico in questo genere. Poi la seconda sorpresa quando su Youtube ha cominciato a girare un video di un loro concerto con MOBY come ospite…. Tornando alle cose serie, i F. UP sono canadesi e sono al loro terzo LP (due dei quali doppi a onor di cronaca; il primo un LP live autoprodotto). Oltre ai tre LP citati, hanno prodotto qualcosa come una trentina tra singoli ed EP… impossibile starci dietro… Io ne ho preso qualcuno random, pescando nel mucchio… Sin dal primo LP fu coniato per loro la definizione di hardcore progressive, questo per le mediamente lunghissime sessioni dei loro brani, in cui trovavano e trovano spazio ampi intermezzi solo strumentali. Ma comunque sempre di hardcore si tratta. Io li ho ascoltati tante volte per tentare di capire cosa ci sia dietro il clamore suscitato dalla band, ma ancora non l’ho capito. Certo non sono male, ma nulla di eclatante. Sarà anche che non mi piace per nulla il cantante che trovo limitato e monocorde e rovina secondo me brani altrimenti molto validi. Comunque questo terzo LP l’ho trovato meglio del secondo, brani meno strascicati, più compatti e più potenti. Forse mi piaceranno di più sul lungo periodo, quindi li lascio un po’ sospesi nel limbo. Bellissima la copertina. Disco apribile con poster coi testi.


Gianni Bandini (gianni@ngi.it)



I BRANI


1) Son The Father


2) Magic Word


3) Golden Seal


4) Days Of Last


5) Crooked Head


6) No Epiphany


7) Black Albino Bones


8) Royal Swan


9) Twice Born


10) Looking For God


11) The Chemistry Of Common Life



CONTATTI


www.matadorrecords.com


http://www.myspace.com/epicsinminutes


RECENSIONE PADRINI “STAR WARS” (SNATCH RECORDS, 2009)

Un disco che si ascolta bene, e si lascia ascoltare fluidamente trascinandosi veloce, allegro ed orecchiabile. Tutto questo se però non si fa’ troppo caso ai testi, che vogliono essere ironici ma non sempre lo sono, ed anzi, in casi come quello di “Tattoo Song”, sono volgari e grevi, al limite del demente. Non ho nulla contro chi ha voglia di divertirsi e sparare due cazzate nelle sue canzoni, tanto è vero che sono stato entusiasta estimatore dei Tossic; tuttavia a tutto ci deve essere un limite, ed un po’ di classe non guasta mai.Tra pop punk melodico e Ramones, tra Blink 182 e Nofx, come dicevo il disco scorre via bene, ma sono pochi i pezzi che arrivano diritti al cuore. Tra questi sicuramente “L.C.S. Punk”, il brano che preferisco (tanto che inviterei questi paladini della battuta pesante a seguire quanto più possibile questa strada), “Miki Lovesong”, “Il Fan dei Padrini” e la conclusiva “Tarantooledoo”, interessante esperimento di Crossover rap-core. L’album è disponibile sul catalogo snatchrecords.com e anche su Itunes e interpunk.com.

Riki Signorini (ribelliavita@myspace.com)

I BRANI:

  • Tattoo Song
  • Basalto
  • L.C.S. Punk
  • Scooter
  • Instabile
  • MIki Lovesong
  • Riga Storta
  • Spank (Scacciano)
  • La Mia Ragazza
  • Where is My Mind
  • Il Fan dei Padrini
  • Tarantooledoo

CONTATTI:

www.myspace.com/padrinistarwars