RECENSIONE AT THE DRIVE IN “DIAMANTE” (CD, 2017, RISE RECORDS, 4/5)

Tornano gli At The Drive In, e lo fanno con un 10 pollici da tre pezzi, in edizione limitata e strafiga, registrati e mixati ad Amburgo nell’estate scorsa, che segue un anno di concerti in giro per il mondo dopo la reunion, e l’ultimo album “in • ter a • li • a (Rise Records).
Veramente notevole la opening track “Amid Ethics” con le sue reminiscenze Fugaziane, ma ognuno dei tre brani merita un più, grazie alla solita voce tirata accompagnata da super riff alieni; e per chi vorrà, segnalo una data Italiana il prossimo 22 Febbraio all’Alcatraz di Milano.
(Riki Signorini)

I brani

SIDE A
1) Amid Ethics
2) Despondent at High Noon

SIDE B
3) Point of Demarkation

I contatti


7 Ottobre 2017, Pisa, Newroz. Chiacchierando con Raw Power (nuovi e vecchi) and friends

7 Ottobre 2017, Pisa, Newroz.
Quella sera si esibivano sul palco del spazio antagonista di Pisa Straight Opposition, Short Fuse, Sterminia e soprattutto Raw Power, band che non vedevo da una vita e che avevo intervistato per l’ultima volta una ventina di anni fa, poco dopo la prematura scomparsa del grande Giuseppe, a cui ero molto legato.
Per l’occasione assieme al sempre presente Heintz Zaccagnini abbiamo intervistato Mauro Codeluppi (leader della band di Poviglio) e Alessandro Paolucci (che coi Raw Power ha suonato a lungo), con la straordinaria partecipazione di Antonio Cecchi (Cheetah Chrome Motherfuckers) nella duplice veste di intervistatore e intervistato.
Montare il video dell’intervista (grazie a Enrico Cecchi per le riprese...) è stata un’impresa ardua, perché fuori dal Newroz la luce era poca, ed il rumore tanto, ma alla fine la pubblichiamo perché, per dirla con Heintz, nel corso della chiacchierata sono stati messi nero su bianco, per così dire, interessanti meccanismi della musica dal vivo, in Italia e nel mondo.

Per praticità l’intervista è divisa in più parti. Partiamo dalla prima, dove si parla della (immensa) discografia dei Raw Power:



Nella seconda parte si parla invece del ruolo dei Raw Power nella scena Italiana:


La terza parte è dedicata a Raw Power, CCM ed Ale Paolucci….


Quarta parte, ovvero i Raw Power, il thrash americano ed i Guns and Roses…


Parte quinta, i concerti dei Raw Power:


Sesta parte: i Raw Power, il Virus, il Roxy Bar e i reality shows…


Nella settima parte dell’intervista si parla del punk rock show biz…


Ancora sul mondo dei tour e dei promoters…


Nona parte della chiacchierata dedicata ai Raw Power ed ai loro concerti:


Per finire, i saluti e gli arrivederci….



(Riki Signorini)

RECENSIONE WENDY?! “IDOLS AND GODS” (CD, 2017, TIDE RECORDS, 3/5)

Nell'ultima recensione dell'anno scorso, quella degli Inutili, raccontavo di come mi piace, quando posso, avvicinarmi ad un nuovo lavoro senza saperne nulla, per non farmi influenzare in alcun modo.
Stavolta, però, questo approccio non è stato possibile, perché quando ho messo “Idols and Gods” (a proposito, gran bel titolo...) nel lettore sapevo benissimo che uno degli artefici principali è Lorenzo Canevacci, già chitarrista di uno dei gruppi storici dell'hardcore nostrano, i Romani Bloody Riot che ho amato molto ed ho avuto anche l'onore di vedere suonare al Victor Charlie di Pisa qualche lustro or sono.
Pertanto, lo confesso, quando ho messo su il disco mi aspettavo qualcosa di decisamente diverso, forse non il punk-rock rabbioso dei capitolini, ma neppure un disco di (hard) rock che ad un primo impatto suonasse così classico.
E lo so che detto così suona male, ma tant'è, questa è stata la mia prima impressione... Poi però ho ascoltato ancora e ancora i 9 brani, per capirli meglio ed approfondire, ed ho cominciato ad apprezzarli sempre di più, consapevole del fatto che gli anni passano per tutti, motivo per cui è ovvio che anche il songwriting di Lorenzo non può rimanere lo stesso dei primi anni 80 come inconsciamente speravo.
Perché gli Wendy?!, giunti con questo “Idols and Gods” al loro terzo album, in effetti suonano un hard-rock dalle sfumature indie, che spesso sfocia ne post punk.
Il tutto ha un sound molto maturo, che si unisce ad un songwriting complesso e delle liriche calde, con addirittura alcune ballad come la opening track “The Gold Rush”. I brani che referisco? Senza dubbio “Attitude”, ma anche la cover di “Fear in the Western World” degli Ultravox, e la title track, “Idols and Gods”, che invece fa sentire di più il suono della chitarra.
Purtroppo per un problema familiare ho perso l'opportunità di vederli un mesetto fa al CPA Firenze Sud, e mi dispiace, perché sarei stato davvero curioso di vederli su un palco per capire come trasmettono dal vivo le emozioni che regalano su disco. Chissà che non ce la facciamo a rimediare a Primavera a Pisa come si vocifera….
(Riki Signorini)

I brani

1. The gold rush
2. Idols & Gods
3. hate for free
4. Attitude
5. Fear in the western world
6. No values
7. Drunken prayer
8. Feed the doubt
9. 63 SG

I contatti