Recensione Spleen Flipper "Istinto alla sopravvivenza" (Vacation House/Soulcraft, 2004)

In vista della prossima pubblicazione della recensione del nuovo lavoro degli Spleen Flipper, mi piace recuperare il mio commento al loro precedente “Istinto alla sopravvivenza”. Un commento che apparve a Marzo 2004 nella sezione conclusiva della mia rubrica “Hard To The Core” che tenevo su Flash:


…. Per finire voglio premiare chi ha avuto la pazienza di arrivare sino in fondo segnalando l’esplosivo esordio degli Spleen Flipper (“Istinto Alla Sopravvivenza”, Vacation House/Soulcraft, voto 80). Tra l’hardcore dei primissimi Bad Brains ed i Wretched (cover di “Senti Il Richiamo” con la presenza di Zambo, drummer della formazione Milanese), tra gli Impact ed i Raw Power, 13 brani e 37 minuti di furia hardcore con testi in Italiano (e Spagnolo su “Castillos De Arena”…).


Riki Signorini (ribelliavita@myspace.com)

Recensione Spleen Flipper "Alchimia Del Dolore" (Red Zeppelin, Basura, Dischi Rozzi, Still Screaming, 2008)

Cremonesi, o meglio Cremaschi (nel senso che vengono da Crema….), e con alle spalle una sequela di cambi di line up degni di una soap opera (oggi hanno due chitarre), gli Spleen Flipper giungono dopo dieci anni di onorata carriera al loro secondo album. O meglio, ci giungono dopo otto anni, visto che “Alchimia Del Dolore” è datato fine 2008, ma il CD a me arriva ora, per cui per me gli anni sono dieci. Hardcore old school di stampo Italianissimo, che sfocia nel grindcore e talvolta addirittura nel death metal, velocissimo e brutale, anche troppo brutale, almeno nella voce, per piacermi davvero. Li preferisco quando, come in “Buio Apparente”, pur nella violenza e velocità estrema riescono a dare spazio ad un po’ di melodia, fino a rammentare i Negazione più metallici, oppure quando la voce scorre più fluida e lineare come in “Polvere”. Non dubito che piacerà enormemente agli amanti del genere, perché intensità rabbia e disperazione sono evidenti in ogni nota riff e coro; però, e lo ripeto sino allo sfinimento, quando la voce è troppo brutal non gliela faccio e non li digerisco proprio.

Riki Signorini (ribelliavita@myspace.com)

Tracklist
01.Zio
02.Buio apparente
03.Cielo nero
04.L’arco
05.L’urlo
06.Niente da perdere
07.Artigli
08.Senza
09.Solo merda
10.Polvere
Contatti

RECENSIONE TOMMI E GLI ONESTI CITTADINI “TOMMI E GLI ONESTI CITTADINI” (Indie Box, 2010)

Qualunque cosa ciò voglia dire, Tommi e gli Onesti Cittadini sono definiti un “super-gruppo”. Forse perché ne fanno parte personaggi di spicco del panorama punk rock Italiano, da Tommi (Pornoriviste) a Carlame (Skruigners), da Agu (Franziska) a Jack (Camerini). Purtroppo, però, a tanti nomi “importanti” non fa seguito un CD altrettanto importante. O meglio; il risultato è un lavoro troppo altalenante, che inizia alla grande con “Io Ci Odio” e poi non mantiene le aspettative perdendosi per strada. Chiaramente punk rock assai melodico, chiaramente la voce è bella ed intrigante come era bella ed intrigante la voce delle Pornoriviste, ma i ritmi sono esageratamente lenti e meditati, tanto da risultare a volte irritanti. A proposito della voce, forse Tommi consapevole del fatto di “giocare in casa”, ha corrotto chi stava dietro al banco mixer per porla troppo in primo piano. Comunque, dieci brani in tutto, cantati in Italiano, che non si staccano più di tanto dallo stile delle Pornoriviste, e parlano in modo abbastanza schietto e scorretto (nel senso di “non politically correct”…) di Milano e della vita ai tempi nostri. Il tutto scorre abbastanza bene, ma in definitiva oltre alla opening track io ricordo solo “La Soluzione”…..
Riki Signorini (ribelliavita@myspace.com)

I BRANI:


01- Io ci odio

02- Pioggia

03- Meno possibile

04- Milano

05- Le mie bugie

06- Vogliono tutti me

07- La soluzione

08- Fino alla fine

09- Scappi

10- Nato sbagliato


CONTATTI:

www.myspace.com/tommieglionesticittadini

www.myspace.com/indieboxmusic360

RECENSIONE TAYLOR BOW “Thin Air” (LP, 2009, YOUTH ATTACK 51)


Dopo un 7” d’esordio su Hospital Production che ancora non ho avuto la possibilità di ascoltare, il primo LP di questa band newyorchese esce con buoni presupposti, vista la fama di cui gode la loro attuale etichetta discografica. Non seguo assiduamente la Youth Attack nelle sue uscite, anche perché vorrebbe dire dedicare buona parte del mio tempo libero solo per questa, viste le produzioni bizzarre nei formati (alcuni titolo addirittura li producono solo in cassetta!!!) e nelle limitatissime tirature. Ma un po’ di roba loro l’ho ascoltata, e qui la recensirò anche se magari un po’ datata. Trovo che questa label sia molto lineare dal punto di vista musicale nelle sue uscite, e le band che produce hanno un sound immediatamente identificabile. Questi Taylor Bow non fanno eccezione, ma a onor loro devo riconoscere che un pizzico in più di originalità e di varietà la tirano fuori. A differenza dei loro compagni di scuderia CULT RITUAL (probabilmente la band di punta della Y. Attack in questo periodo), il cui LP mi sembra decisamente monocorde e fin troppo ortodosso alla filosofia della label, i T. Bow inseriscono prepotentemente nel loro assalto sonoro elementi di noise che mi ricorda molto da vicino i newyorchesi SIGHTINGS, oltre a citazioni al punk crust inglese dell’epoca 82 (Amebix e Actives o forse altri ancora), in particolare nell’uso della batteria. Molto bravo il cantante che non urla esagitatamente dal primo all’ultimo minuto del disco, ma riesce ad essere più flessibile. Produzione indovinata, un po’ lo-fi che da’ più ruvidità al disco. Un’alternanza di brani corti e veloci ad altri più lunghi ed “ossessivi” rendono il disco sempre interessante e non scadono mai nella noia a differenza di alcuni loro più blasonati compagni d’etichetta. Il tutto in poco più di mezz’ora totale. Bella la copertina, che nel formato che ho io (LP) è in cartonato spesso come si usava nei dischi degli anni ’70, ma ahimè c’è da sottolineare la totale assenza di note, di un qualsiasi inserto, testi ecc… nulla di nulla. 600 copie (ma che sia vero??). Secondo me una delle poche cose veramente valide uscite nel 2009. E sempre a mio giudizio, la migliore uscita della Youth Attack da un po’ di tempo a questa parte. Io l’ho ascoltato già tante volte e lo riascolto volentieri. Che non è poco.
Gianni Bandini (gianni@ngi.it)

TRACCE

1) Without A Moment Of Ease
2) Hours Passed
3) Walk Forward
4) Woke At Midnight
5) No Surprise
6) Before The Sun
7) White Was The Window
8) Massive City Rotting
9) Pure Now
10) Face And Features Full
11) Worse Things Happened
12) Night Was Coming
13) Watch You Perform
14) Rocks And Coal And Iron
15) Morning After Love

CONTATTI

RECENSIONE INTEGRITY “Mirror In Reverse/ Walpurgisnacht” (7”, 2008, A389 23)

Rieccolo rispuntare il veterano Dwid (il progetto INTEGRITY è lui più i vari sessionmen del momento). Come ormai storia ci insegna, questo alterato personaggio della scena hc alterna a capolavori, a lavori inspidi ad altri brutti. Ma tant’è che va bene così. E’ comunque un personaggio dalla fortissima personalità, degno del massimo rispetto. Se non altro per quei due fondamentali dischi che hanno segnato la storia del’hc, cioè “Those Who Fear Tomorrow” e “Humanity Is The Devil”. Ma non solo quelli. In questo caso ci troviamo di fronte ad un dischetto abbastanza routinario, nel metalcore che da anni ormai ripete senza variazioni significative. Ok, ma non indispensabile. Vinile marmoreo.


Gianni Bandini (gianni@ngi.it)



TRACCE


1) Mirror In Reverse


2) Walpurgisnacht



CONTATTI


www.dwidhellion.com


www.a389records.com