RECENSIONE KINA “IRREALE REALTÀ” (CD/LP, 2018, SPITTLE RECORDS, 5/5)

Continua grazie a Spittle Records l’operazione di recupero delle preziose testimonianze dei Kina.
Stavolta tocca a “Irreale Realtà”, il primo disco ufficiale per la band di Aosta, che vide la luce nel 1985.
In questo primo vero lavoro sulla lunga distanza nel quale i nostri ”Huskers from the mountains” (sul perché di questo soprannome leggete la nostra intervista QUA) ripresero (registrandoli di nuovo) alcuni pezzi già presentati nella demo “Nessuno Schema Nella Mia Vita” (della cui versione LP ci siamo già occupati QUA).
Un lavoro stupendo (e non potrebbe essere altrimenti per un disco che inizia con “Nessuno Schema”), nel quale si respira già a pieno quella che sarà la tipica atmosfera dei dischi dei Kina. Non solo frenetico Hardcore, dunque, ma anche, e soprattutto, cuore e melodia, malinconia e partecipazione (ascoltate “Nessun Fiore” per capire cosa voglio dire…)
Il tutto unito ad una consapevolezza politica notevole, che ha fatto dei Kina uno dei gruppi più longevi del primo punk Italiano, capace di non scendere mai a compromessi e di portare avanti la filosofia del DYI anche quando alcune band iniziavano a raggiungere accordi con le major, continuando a proporre nuova musica indipendente con Blu Bus, Circus Records e Wi Confondo (tanto che per me Sergio e C. ancora più che agli Husker Du dovrebbero essere paragonati alle icone del DYI di Oltreoceano, i Fugazi…).
La cosa curiosa è che quando ho riascoltato per la milionesima volta questo disco, ma per la prima volta nell’ottica di farne una recensione, ho notato cose che in passato non avevo mai notato, ovvero, la fortissima influenza della Torino Hardcore dei tempi su brani come “Farse”, “Riprendiamoci La Vita” e “Messaggi”, e quella altrettanto marcata dei Peggio Punx su “Senza Pensare
Concludo, se ce ne fosse bisogno, col dire che questo disco è un must. Probabilmente non il migliore del combo di Aosta, ma sicuramente degno del loro podio. La ristampa ci voleva proprio, e toglie finalmente questo disco dal mondo dei bootleg che arricchivano un mercato che poco ha a che fare con lo spirito D.I.Y. della band. Per questo plaudo all’iniziativa di Spittle Records che mette a disposizione di chi non c’era, e di chi c’era ma dormiva, un disco che è storia, una splendida storia.
Ed ora attendiamo “Cercando….”
(Riki Signorini)

I brani

LATO A
  1. Nessuno schema
  2. Farse
  3. A chi tocca
  4. Robot
  5. Non smetterò mai
  6. Senza pensare
  7. Vietato 

LATO B
  1. Correre cercare piangere
  2. Riprendiamoci la vita
  3. Messaggi
  4. Nessun fiore
  5. Il mio dolore
  6. Bagliore accecante
  7. Solo pensieri
  8. Vivere odio 

I contatti



RECENSIONE KINA “NESSUNO SCHEMA NELLA MIA VITA” (CD/LP, 2018, SPITTLE RECORDS, 5/5)


Da sempre considero i Kina un gruppo fenomenale, fondamentale per la scena Hardcore se non mondiale almeno Europea (anche se, almeno ai tempi d’oro dell’Italian HC, non era affatto raro leggere su MRR recensioni in cui si usavano gli Aostani come metro di paragone musicale).
Nei Kina mi sono imbattuto per la prima volta al Victor Charlie di Pisa poco dopo l’uscita della loro prima cassetta, “Nessuno schema nella mia vita!”, e da allora mi hanno accompagnato praticamente per due terzi della mia esistenza.
E proprio di quella cassettina, pubblicata nel lontano 1984, e successivamente riproposta come LP nel 92, si parla qua oggi.
Undici brani di puro Hardcore, con testi politicizzati ma mai banali né tantomeno scontati, già influenzati da quel tocco di poesia che poi diventerà il marchio di fabbrica della band di Aosta.
Undici tracce che già lasciano capire quello che sarebbero diventati i Kina di lì a poco, partendo dal loro album più accaci (e in particolare molto legato alla Torino Hardcore del tempo).
Undici pezzi nei quali Sergio Milani (drums), Alberto Ventrella (guitar) e Giampiero Capra (bass) gettano le basi del loro successivo primo vero album, “Irreale Realtà”.
Undici canzoni che sono una delle ragioni per cui da sempre amo il punk e l’hardcore, e che non mi sono mai stufato di ascoltare in tutti questi anni, e che anzi consiglio a tutti coloro che credono nella musica alternativa e nell’importanza dell’Underground.
Perché questo disco è un caposaldo di quella storia, ed è bello sapere che grazie a Spittle tornerà ad essere facilmente fruibile anche a chi non ha potuto vivere quella storia in diretta.

(Riki Signorini)

PS: uno dei motivi per cui adoro i Kina? La splendida copertina, di Magi, la cura per i dettagli, e testi come questo, di “Nessuno Schema”….

Nessuno schema nella mia vita, nessuno schema
Odio profondo, ostilità infinita, nessuno schema
Non sono un automa, non avrete anche me
Vivere senza autorità è possibile
Sono le regole ad uccidere la mente
La ribellione al potere è giusta
Mi rende ciò che mi è stato rubato
Distruggiamo il senso del dovere
Solo allora potremo volare
Ucciso dal vostro denaro
Uccisi dal vostro potere
Ucciso dalla vostra morale
Ucciso perché la libertà è solo un’idea...
...e dal mio odio per voi

Ora non possiamo che disobbedire
É l’unica arma che possiamo usare

I brani
A1 Bagliore Accecante
A2 Solo Pensieri
A3 Messaggi
A4 Teleimmissione
A5 Vivere Odio
A6 L’Alba
B1 Vita Sprecata
B2 Nessuno Schema
B3 Basta
B4 Il Mio Dolore
B5 Senza Pensare

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