RECENSIONE KILLING TIME “THREE STEPS BACK” (LP, 2010, THINGA MAJIGGER)

E qui riparliamo di un pezzo di storia, minore ad essere onesti, dell’hardcore newyorchese. Chiunque sia stato appassionato del suono della grande mela nel periodo 86-89 non può non conoscere i Killing Time, che nel 1988 furono autori di un classicissimo del genere “Brightside”, uno dei capisaldi dell’hc metalloso e massiccio (a volte un po’ tamarro) tipico di quel periodo. Quindi tra i tanti zombie redivivi che tornano a marciare su questa terra, pure questi hanno pensato di resuscitare dalle loro ceneri. E non mi fa che piacere. Già dal primo impatto, sentire la grandiosa voce di Anthony Comunale fa venire un salto al cuore! La stessa voce di 20 anni addietro! Un cantante coi controcoglioni! Negli anni 90 fecero qualche uscita a livello discografico, ma ammetto di non essermi mai imbattuto in queste loro produzioni “di mezzo”. La musica? Pure quella è la stessa. Hardcore newyorchese (ebbene sì, è un marchio di fabbrica, un genere a sé!) metalloso, ignorante, melodioso quanto basta. Cori nei punti giusti. Potente. Personaggi sinceri, fuori dalle mode.

…per restare “in da family”, questo LP dà 10 lunghezze a quello di Stigma!

Capisco benissimo che possano non piacere, ma a me piacciono!!!

Bello!

Vinile verde e lyric sheet.


Gianni Bandini (gianni@ngi.it)


I BRANI


1) Flight Plan

2) Spaceheater

3) 24

4) Cropduster

5) Mingus

6) The Accident

7) Rope A Dope

8) Inheritance

9) Half Empty

10) Lookout

11)Crouch

12)AKB


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