Recensione Frontiera “Sulle Impronte Dei Giganti” 4/5

Mi piace iniziare questa nuova avventura con i Frontiera, perché forse non tutti sanno che per un periodo della mia vita ho vissuto in Sud America, dove mi ero portato, chiaramente, una serie di dischi punk da ascoltare nel momento del bisogno. Tra questi, spiccava la discografia completa dei Kina, band Aostana alla quale mi legava, oltre all’amicizia con Sergio e Giampiero, anche una certa vicinanza anagrafica ed un’innegabile affinità emotiva. I Frontiera sono la naturale evoluzione dei Kina, essendo formati per due terzi dagli stessi componenti, e dai Kina prendono la stessa verve punk rock melodica che ha fatto di loro una leggenda della musica indipendente Italiana, e che spero riesca a rendere grandi anche la loro discendenza. Questo secondo lavoro, “Sulle Impronte Dei Giganti”, sin dal titolo parafrasa l’esperienza dei nostri “Huskers From The Mountains”, e si segnala per la solita esplosiva miscela di potenza e melodia à la Dag Nasty, unita ad una immutata capacità di creare atmosfere che uniscono atmosfere incredibili ed introspezione più cantautoriale di un tempo. Il tutto in modo assai più disincantato di un tempo, ma, si sa, gli anni passano, ed è dura trovarsi ancora a “Parlare con se stessi/ guardandosi allo specchio/ impugnare alta l'anima/ di una lotta senza fine/ Parlare con se stessi/dei molti fallimenti/come pazzi che non sono più malati/ma nemmeno perdonati". Il mio brano preferito è quello di apertura, "In altre sere come questa", che miscela sapientemente vecchia e nuova scuola, Hardcore (non nel senso di velocità estreme e riffs frenetici) ed intimismo, ma poi tutto il disco si dipana più o meno sulla stessa via senza soluzione di continuità, aiutandoci a dare una voce a certi sentimenti di disincanto che si alternano alla passione e alla voglia di proseguire a ribellarsi e lottare per qualcosa. Molto bello anche il brano finale, “Omp Sul Confin", scritta e cantata dal cantautore friulano Fabiano Riz, in un dialetto del nord, molto blues, che permette una volta di più ai Frontiera di mostrarci che con gli strumenti sanno farci. Insomma, un disco sconsigliatissimo, che, se ha un difetto, è solo quello di durare troppo poco, cinque brani appena, e di lasciarci con la voglia di più Frontiera. A presto ragazzi……

I brani
01 - In Altre Sere Come Questa 02 - Deve Scaldare 03 - Parlare Con Se Stessi 04 - Col Tempo Perso 05 - Omp Sul Confin



CONTATTI:
www.smartzrecords.org
www.frontiera-kina.org
www.myspace.com/frontiera

Qui comincia l'avventura... Mi presento.

Mi presento: mi chiamo Riki Signorini, nato nel lontano 1966, da una vita ascoltatore di musica Hardcore e Punk (iniziai nel lontano 1981.....).

Ho iniziato a "scribacchiare" di musica più o meno nel 1982, prima con le fanzine (Brains Out Granducato Skunkzine, Screams from the Gutter e svariate altre), poi collaborando a Maximum Rock and Roll, poi, per oltre 15 anni, scrivendo articoli recensioni ed interviste su Flash, dove avevo una rubrica assai seguita, Hard To The Core.

Ho collaborato anche a Dynamo, Punkster e Sonic. le uniche tre riviste punk rock mai uscite in edicola in Italia (soprattutto la prima), per poi, da un anno a questa parte, ritirarmi.

La passione per la musica è però sempre tanta, ed allora ho deciso, spinto da esempi illustri, e da e-mail di miei vecchi lettori, di riprendere a recensire musica su un blog, senza dovere rendere conto ad alcun editore.

Il via me lo ha dato qualche mese un disco dei Frontiera, troppo bello per non recensirlo da nessuna parte, e da lì, a breve, inizierò. Per ora, basta.

Love