Recensione Deadwalk “Like Raging Wolves” (autoproduzione 2008)

Dopo “Full Energy Shock” del 2002 e “Super Boring Music” del 2005, i quattro Cremonesi ci riprovano con “Like Raging Wolves”, album autoprodotto con 12 tracce in 38 minuti. Old school metallico cantato in un Inglese non inappuntabile (anzi…), che non mi fa impazzire ma si lascia apprezzare per un sound compatto ed una certa verve cattiva ben espressa nel testo di “We should write shorter songs (and titles)”, dove i nostri cantano “We are not a punk band and we play what the fuck we want”. Ricordano molto i Woptime, ma non disdegnano Offspring e Turbonegro, ed ascoltando la opening track, “What a Shame”, non è possibile non pensare ai Negazione di Little Dreamer. Mi piace quando sperimantano l’alternarsi di voci come in “Self Destructive Anthem”, meno rabbiosa delle altre ma comunque interessante. Non mi dispiace neppure l’esperimento Rap Core di “Eat Me Right Now”, sullo stile Rage Against The Machine, anche se nella intro la voce non si sposa molto al genere, riprendendosi poi nelle parti cantate.

Brani:

01. What a Shame!
02. Lost (Once Again)
03. We are fire/Try to stop us
04. Hypocrite
05. Carved in black
06. Positive thinking has never been so easy
07. Self-Destructive anthem
08. We should write shorter songs (and titles)
09. Eat me right now
10. Ten Shots
11. Static Trip
12. I feel alive

Contatti:

www.thedeadwalk.net

www.myspace.com/deadwalk

Recensione Deadwalk "Full Energy Shock" (Lambrusco records, 2002)

Tanto per rinfrescarci un po' la memoria, ed in attesa della recensione del nuovo album, riporto la recensione di "Full Energy Shock" che pubblicai sulla rubrica Hard To The Core che all'epoca curavo su Flash:
Visto che sta per iniziare la scuola, partiamo con una prova matematica per aiutarvi a mettervi subito in carreggiata. Provate allora a risolvere l’equazione “Operation Ivy – Ska + Misfit + Rancid – MTV”, e troverete come risultato il Rock’n’Roll Core a manetta che ci offrono questi allegri mattacchioni che rispondono al nome di Deadwalk (“Full Energy Shock”, Lambrusco Record, Voto 85) e che suonano e protestano col cuore! Un disco compatto ed energico di quelli che purtroppo non si ascoltano frequentemente, ricco di cori mai scontati né troppo pop, che però si memorizzano al volo. Fa bene sapere che in questi giorni hanno finito di registrare al Westlink un nuovo album.

Recensione Dead Elephant “Lowest Shared Descent” (Donna Bavosa)

Solitamente, devo ammetterlo, non mi occupo di questo genere musicale, ma la simpatia per la Donna Bavosa è tale (cazzo, è la label dei Laghetto!!!) da farmi cambiare regole ed abitudini, e dare un ascolto anche a questo CD d’esordio dei Dead Elephant. Album nel quale i tre Cuneesi ci offrono un noise industriale pesantemente cruento, con vena drammatica e drammaturgica, a metà tra Unsane e e Neurosis, passando per i Jesus Lizard e citando anche Zorn (ascoltare “Post Crucifixion” per credere). Otto pezzi, tutti pazzi, estremamente articolati e contorti, che non riesco a dire di apprezzare perché normalmente non amo il genere, ma che, sono sicuro, piaceranno molto ai cultori di questi suoni.

Brani

1. Introducing My Eye, In Flames
2.
Another Fuckin’ Word to Say We Miss You
3. Post Crucifixion
4. Black Coffee Breakfast
5. Abyss Heart
6. Clopixol
7. The Same Breath
8.
The Worst & The Best

Contatti

www.deadelephantband.com

www.myspace.com/thedeadelephant

www.donnabavosa.com


i miei gemelli-gioielli


Venerdì 9 Maggio sono nati i miei gemelli-gioielli, Sebastiano e Tancredi, che adesso faranno compagnia al loro fratellino Ranieri......
Ciao
Riki

Recensione Treni all’alba “Folk Destroyers” (Smartz!)

Ultimamente, forse per l’imminente paternità, sono precipitato in una voragine di lentezza, che mi ha portato ad accumulare un gran numero di CD da recensire. Cerco allora in qualche modo di recuperare il tempo perduto, proponendo subito una nuova recensione, stavolta occupandomi dei Treni all’Alba, quattro musicisti (due di Aosta e due di Torino, e dato ciò che suonano, non poteva essere differente la collocazione geografica) già assai noti nel circuito alternativo, ed in qualche modo nati dalle ceneri dei mitici BelliCosi. Ciò che ci propongono è un mix musicale assai diversificato e diverso dal solito, difficile da digerire anche per un onnivoro come me, che dal punk rock, anche se molto sperimentale, si aspetta durezza e crudezza, non arpeggi e virtuosismi come quelli offerti in questo disco. Ciò detto, è innegabile che i Treni all’Alba sono dei virtuosi, capaci di mescolare tra loro sonorità balcaniche e latino-americane, passando per il Sud dell’Italia senza dimenticare un po’ di sound industriale, meritandosi così l’azzeccato appellativo di Folk Destroyers, dal momento che di musica folk, popolare, si parla, ma in modo destrutturato e destrutturante. Da segnalare, oltre alle ottime illustrazioni di Domenico Sorrenti, anche la miriade di collaborazioni ai nove brani, tutti strumentali tranne un breve intermezzo parlato tratto dal copione di “Essi vivono” di John Carpenter, che vanno da A. Pomini (Fichissimi tra gli altri) al buon Ventrella (Kina, Frontiera), passando per i Manacuma e le loro tarantelle.

Brani

01. 2:09

02. 4:37

03. 5:07

04. 3:05

05. 4:29

06. 5:21

07. 3:46

08. 6:04

09. 1:15


Contatti


http://www.itreniallalba.com/


www.myspace.com/itreniallalba


http://www.smartzrecords.org/

Recensione Lobello “Supercommerciale” (Gotta Gallo Records)

Dei Lobello mi ero già occupato recensendo la loro “Solo me (fabe)” presentata sulla compilation di Staypunk. Vengono da Pavia e suonano in giro già da un po’ (alcuni di loro suonano anche nei Tosters, e questo è il loro terzo CD). Quello che ci propongono è un onesto Punk rock sulla scia di Ramones e Misfits, dallo stile giovanilistico ed adolescenziale, che richiama anche quei gruppi come Impossibili, Fichissimi e Monelli che negli anni 90 ci facevano impazzire con le loro melodie ed i loro coretti. Anche qua si canta in Italiano, proponendo 12 brani (più una bonus track) perlopiù veloci e accattivanti. Segnalo la opening track, “Ramona” (ancora una donna protagonista!!!!) e soprattutto “Videonoleggio”, tra Ramones veloci e Derozer più Impossibili. E anche se in questo genere musicale c’è ormai poco di nuovo da dire, i nostri provano a sperimentare un po’ con la “robotica” “Dal Po”, dove maggiori sono le influenze dei Misfits. Ed i Misfits li sento anche in “Dentro la TV” e nella successiva “Heavy Metal” , così come in “Psycho Baby”. Fenomenale la ghost track, che penso si chiami “Lobello” ed è un po’ la summa del pensiero del gruppo, e presumo dal vivo scateni poghi selvaggi. Insomma, i soliti tre accordi, testi prevedibilmente piacevoli, e null’altro. Ma che posso farci se anche a 42 anni mi sento sempre un bimbo e ‘sta roba mi piace?

I Brani:

01.Ramona
02.Voglio Nn Voglio
03.Videonoleggio
04.Susanna
05.Distratto
06.Dal Po
07.Dentro La Tv
08.Heavy Metal
09.Sole Me
10.Veronica
11.Psycho Baby
12.Stile Punk

Contatti:

www.myspace.com/ilobello