Recensione VV/AA “Amore non ne avremo: 26 canzoni per Peppino Impastato” (Octopus Records/Il Manifesto)

Normalmente non mi occuperei né recensirei dischi del genere, musicalmente in territori assolutamente lontani da Punk, Ska e/o Hardcore, i miei generi prediletti. Ma questa volta consentitemi di fare una eccezione, perché si tratta di una raccolta che merita rispetto e supporto perché dedicata a Peppino Impastato, una persona che ha lottato contro la mafia, sino al punto da esserne ucciso. E chiunque lotta contro le mafie, di qualsiasi tipo esse siano, ha un’affinità elettiva con il punk come lo vedo io. Per una volta, allora, focalizziamoci più sulle parole che sui riff, e sosteniamo questi due Cd e ventisei canzoni, ad opera di artisti provenienti dalle aree più disparate, musicalmente e geograficamente, ma accomunati dalla voglia di non fare dimenticare questo eroe dei giorni nostri, ritrovato morto, travolto da un treno in corsa, il 9 maggio 1978, il giorno in cui a Roma le BR fecero ritrovare il cadavere di Aldo Moro. Per i magistrati si trattava di suicidio, e, potere delle connivenze, non aprirono neppure un’inchiesta sulla morte di Impastato. Forse perché si trattava di un personaggio scomodo, rappresentante della nuova Sinistra, e famoso per la sua militanza antifascista e per la sua attività antimafiosa, nonché fondatore della celeberrima Radio Aut? Una radio libera e autofinanziata dalle cui antenne Peppino attaccava politici e mafiosi, spesso la stessa cosa, affrontandoli con una ironia ed una verve unica. Da notare come poi, alla fine, solo grazie all'amore della madre, Felicia, e del fratello, Giovanni, che ruppero pubblicamente con i parenti mafiosi, e alla persistenza con la quale portarono avanti le loro accuse, 24 anni dopo la morte, un tribunale condannò all'ergastolo Gaetano Badalamenti, boss di Cosa Nostra mandante dell'uccisione. Tornando alla compilation, molti pezzi sono in Siciliano (tra l’altro quelli dei Bolognesi Marta Sui Tubi e dei Torinesi Perturbazione), trasposizione in musica di poesie dello stesso Impastato, e la musica è perlopiù collocabile tra il folk e l’intimismo minimale e malinconico. Tra gli episodi più belli, sicuramente Yo Yo Mundi (“Amore non ne avremo”), Modena City Ramblers (“I Cento Passi” dal vivo), Radio Zapata (“Da qui all’eternità (i cento passi)”), Perturbazione (“E fora chiovi”), Libera Velo (molto toccante la loro “Mamma Felicia”) e Gang (“Ricordo D’Autunno”). Molto bella e commovente la conclusiva “A matri di Pippinu”, a opera proprio della madre di Peppino, Felicia Impastato, assieme ai Resina, una specie di rosario dedicato ad un martire del XX secolo. Ma non posso non segnalare anche le presenze di Carmen Consoli (che con i Lautari canta, dal vivo, “Ciuri di campu”, una rivisitazione di bellissime parole pronunciate proprio da Peppino), 24 Grana (“Stancu sugnu”), One Dimensional Man (“E lui cantava”), Bisca (“Profumo di maggio”) e, soprattutto Stefano Giaccone che, con Congiu, canta “Aria di Libertà”, brano dal sapore Jazz sofisticato da “Club Tenco”. E allora, lunga vita a Radio Aut, lunga vita a Peppino Impastato!


I Brani

CD1

  1. CPF – A terra vola
  2. Gang – Ricordo D’Autunno
  3. Marina Rei feat. A. Canini e D. Senigallia – Nessuno ci vendicherà
  4. Perturbazione – E fora chiovi
  5. I Lautari e Carmen Consoli – Ciuri di campu
  6. Libera Velo – Mamma Felicia
  7. Low Fi – Compagno
  8. 24 Grana – Stancu sugnu
  9. One Dimensional Man – E lui cantava
  10. Le Loup Garou – A pinsari
  11. Giaccone e Congiu – Aria di festa
  12. Bisca – Profumo di maggio
  13. Riccardo Sinigallia – Esenin

CD 2

  1. Collettivo Musicale Impastato – Amicu di la storia mia
  2. Elia feat E. Diana e G. Giancursi – A pinsari
  3. Marlene Kuntz – E lui cantava
  4. Marta Sui Tubi – U cori di la negghia
  5. Yo Yo Mundi – Amore non ne avremo
  6. Modena City Ramblers live 2004 – I cento passi
  7. Taberna Milensis – L’Amuri di lu munnu
  8. Zu – Lunga è la notte
  9. Uzeda – Ventu
  10. Affinità Di Quarta – Contadini di Punta Raisi
  11. Radio Zapata – Da qui all’eternità (i cento passi)
  12. Analphabet City – Profumo di Maggio
  13. Felicia Impastato + Resina – A matri di Pippinu

Contatti

http://www.octopusrecords.net/minisito/index.html


Recensione Temple Rents “Welcome to Felicity” (Indie Box)

Sei giovani Liguri, infatuati del punk rock melodico e della California, che di quel genere è un po’ la madre patria, nel 2001 decidono di mettersi a suonare e danno vita ai Temple Rents. Dopo svariati cambi di formazione, che li porta a quella attuale, fatta di sei elementi, i giovanotti in questione riescono ad entrare nel circuito “giusto” ed a contribuire alla colonna sonora di due spot televisivi ("Bullshit" per Tribe By Breil e "Messenger” per Vodafone). Forti di queste credenziali, i ragazzacci entrano in studio per registrare il loro debut album, prodotto da Darian Rundall (Pennywise, US Bombs, Yellowcard, Dufresne e Vanilla Sky) al Red House Recordings di Senigallia, a cui fa subito seguito il video di "Welcome To Felicity", diretto da Tak Kuroha (già regista per Nike, Vodafone, Siemens, No More Dolls & Morgan….), ed ultimato nel 2008 grazie all'inserimento delle animazioni di Mauro Gatti di MTV (il video è visualizzabile all’indirizzo http://www.youtube.com/watch?v=29o9BgFrEtg&feature=channel_page). Tutto questo a dimostrazione di come i nostri abbiano del potenziale, ed infatti, nello stesso periodo, sempre "Welcome To Felicity" viene utilizzata come colonna sonora dello spot "Vodafone Live" in onda sia in tv che in radio. Purtroppo, però, il punk rock è davvero un’altra cosa, ed i temple Rents sono davvero troppo puliti e perfettini per piacermi, e manca la grinta necessaria per dare un senso al disco. Dieci brani (tra i quali salvo soltanto "Welcome To Felicity", e “Bullshit”), cantati in Inglese e da ascoltare in auto, senza pretese, magari al fianco del(la) partner in vena romantica, con qualche riff anche troppo metallico che magari piacerebbe al mio amico Klaus Byron. Una ballad come “Postcards to heaven”, in particolare, mi smarona all’inverosimile (lasciamo ‘sta roba ai Guns’n’Roses!), per cui, anche se, è innegabile, i Temple Rents hanno una grande perizia tecnica, e questo li porterà assai probabilmente a firmare ancora più contratti di sponsorizzazione, a me ridatemi i Negazione!!!!!

I brani

1. Hold on

2. Welcome to felicity

3. Ignition

4. Out of here

5. Messenger

6. Waiting

7. Bullshit

8. Better of alone

9. Unforgivable sinner (Lene Marlin cover)

10. Postcards to heaven

Contatti

www.myspace.com/templerents

http://www.indiebox.org/