RECENSIONE ANTI-FLAG “LIES THEY TELL OUR CHILDREN” (CD, 2023, SPINEFARM RECORDS, 3/5)

 

È passato molto tempo dall'ultima volta che ho ascoltato gli Anti-Flag, una band dalla produzione sterminata sulla strada da oltre trent’anni.

Se non sbaglio questo è il loro tredicesimo album, inframezzato da una serie infinita di compilation, EP e via discorrendo.

Li ho lasciati liricamente agguerriti e musicalmente incazzati, li ritrovo sempre agguerriti nei testi ma musicalmente addolciti, con una produzione anche troppo mainstream per i miei gusti.

La band definisce il disco un concept album, e come sempre i testi sono molto politici ed affrontano temi come capitalismo, disinformazione e guerra, con la consueta massiccia dose di linee melodiche su base punk rock veloce.

Stavolta i quattro di Pittsburgh si fanno accompagnare in studio da un sacco di musicisti eccellenti, come Brian Baker, chitarrista di Minor Threat e Bad Religion e Tim McIlrath dei Rise Against.

A me piace molto “The Fight of Our Lives”, con linee melodiche straordinarie, e “Victory Or Death (We Gave ‘Em Hell)”. Per il resto bene, ma non benissimo.


(Riki Signorini)

I brani

1. Sold Everything

2. Modern Meta Medicine (feat. Jesse Leach)

3. Laugh. Cry. Smile. Die. (feat. Shane Told)

4. The Fight Of Our Lives (feat. Tim Mcilrath e Brian Baker)

5. Imperialism (feat. Ashrita Kumar)

6. Victory Or Death (We Gave ‘Em Hell)” (feat. Campino)

7. The Hazardous

8. Shallow Graves (feat. Tré Burt)

9. Work & Struggle

10. Nvrevr (feat. Stacey Dee)

11. Only In My Head

I contatti

ANTI-FLAG

RECENSIONE DRIEU “SOLITO STILE OSTILE” (CD, 2023, DRIEU RECORDS, 5/5)

 

C’erano una volta gli Erode, band lombarda che nel breve spazio di un paio di sette pollici ed un LP postumo ha lasciato un segno pesantissimo nella scena punk italiana degli anni 90, seguito da un vuoto apparentemente incolmabile al momento dello scioglimento.

Oggi, dopo anni di silenzio più o meno ininterrotto, questo vuoto provano a colmarlo i Drieu, che dagli Erode raccolgono il testimone e qualche componente.

Nei Drieu, infatti, suonano il batterista Francesco Morra Mormile e Cesare, basso e voce, oltre a Depla che era il primo cantante del gruppo (aveva fatto la demo e il brano “Evviva il Cavaliere” per la Compilation “OI Against Silvio”), e ne è considerato un fondatore. A loro si aggiunge Diego, che non proviene dagli Erode, ma suona e suonava in tantissime band Hardcore, Postcore e molto altro ancora.

Il risultato è un disco fatto di soli 6 pezzi che posso senza dubbio definire un gioiellino di nicchia. E se un giorno impazzissi e a fine anno mi venisse voglia di fare la playlist del 2023, mi sento fin da ora di dire che “Solito Stile Ostile” ne farebbe parte.

Erode, dicevamo, perché è impossibile non pensare al terzetto comasco.

E non a caso il mini Lp è introdotto dall'inno della DDR, a rimarcare l’amore (seppure disilluso e disincantato) per il mondo di oltre cortina, già tratto distintivo degli Erode e del loro “Orgoglio Proletario”.

E poi subito la title track, che mostra il “Solito Stile Ostile” dei nostri, uno stile durissimo, nichilista e senza compromessi, con la voglia di colpire duro e provocare. Vi sfido, se decideranno di salire su un palco, e voi parteciperete ad un loro concerto, a non farvi coinvolgere dai loro cori, e dal loro solito stile ostile per chi non si spezza, per chi non si piega, per chi non si ravvede e non matura, per chi è disadattato puro. Insomma, pura poesia di strada.

Perché dopotutto passano gli anni ma nulla cambia (“Niente di Nuovo”), e Morra e compagni, dichiarandosi un Raggruppamento Musicale Non Solidale, continuano a scagliarsi contro i fricchettoni ed i nuovi conformisti del Punk e della sinistra italiana. Anche se a dire il vero ce n'è per tutti, e ci sono chicche notevoli nei testi (“E quelle banche che ti danno tanta sicurezza cadranno tutte insieme con ogni tua certezza”, da “La Lunga Marcia”, è un esempio)

Insomma un disco “Maledetto Da Dio E Dagli Uomini”, volutamente cattivo e disturbante, polemico e insofferente, politicamente scorretto e coraggioso, a cui do il massimo dei voti nonostante che uno dei sei pezzi, “Taci”, non mi convinca neppure molto.

Ma questo street punk che sfocia spesso nell’hardcore, passando per qualche spunto industrial, con voci e cori da paura, ed una non usuale cura della melodia, mi piace davvero molto.

(Riki Signorini)

I brani 

01. Solito Stile Ostile

02. Niente Di Nuovo

03. La Lunga Marcia

04. Maledetto (Da Dio E Dagli Uomini)

05. Taci

06. Stato Canaglia

I contatti

https://www.facebook.com/DRIEU.raggruppamento.musicale