Recensione Fasti “Lei si alzò dal sordo mormorio” (Cd, Il cerchio perfetto)

Ad ottobre 2007, dopo 12 anni, 400 concerti e 4 dischi, si è concluso il progetto Seminole, una delle band più longeve e coerenti della scena "Do It Your Self" della penisola; a novembre 2007 nasce, da 3/4 dei Seminole, il progetto FASTI, collettivo composto da due bassi, voce, chitarra e, come amano dire loro, un po’ di macchine. L’ambientazione del progetto è Torino, ed ancora una volta è il Piemonte a regalarci gruppi così sperimentali e vivi, ricchi di espressività e vogliosi di crescere al di fuori dai soliti schemi ed al di fuori da convenzioni e luoghi comuni. Quattro tracce, melodiche e teatrali; musica che fa da sottofondo alle parole, ricche di significati ma poetiche fino all’ermetismo, e parole che servono da pretesto per la musica, il tutto corroborato da una base strumentale molto soft, più da piéce teatrale che da centro sociale. Un po’ un indie post-rock ricco di feedback, molto ambient, sprazzi di elettronica rumorosa ma non troppo, molta sperimentalità. Mi piace moltissimo la iniziale “Estate Dove Sei”, e, anche se sicuramente non è il mio genere musicale preferito, consiglio agli amanti delle nuove emozioni di provarlo.


Tracklist:

  1. Estate dove sei
  2. Cagnolini di gesso
  3. Joe Coronado
  4. In intimo
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