RECENSIONE WIDE HIPS 69 “THE GANG BANG THEORY” (CD, 2017, AREA PIRATA RECORDS, 3/5)

C'era una volta il rock’n'roll brutto e cattivo, quello pesante di gente tipo New York Dolls e MC5, per intendersi. Quello che precedeva di non molto, da un punto di vista cronologico, il punk-rock che sarebbe esploso di lì a poco, da cui si differenziava più per la mancanza di presa di coscienza politica che per la musica. Quello che comunque ci dava giù pesante quanto a provocazione sopra e sotto i palchi. A questo momento storico musicale si rifà il gruppo Teramano, provocatore sin dal nome scelto. Per non parlare dei titoli delle canzoni che propongono (“Serial Wankers” sono i segaioli seriali, tanto per intendersi…), infarcite di testi sconci e maleducati, che ci fanno innamorare delle WH69, band della quale si usa parlare al femminile, ma che ora ha anche un componente maschile alla batteria. Per questo secondo album, ancora una volta su Area Pirata, le nostre propongono dieci brani, registrati in un solo pomeriggio secondo la formula "live in studio" (ma con ottimo lavoro al mixer di Mr Mat Il Bianco, che a Bristol ha messo in risalto tutta la potenza dei brani). Una formula che si dimostra vincente e regala al disco un ulteriore tocco ruvido che non dispiace, con influenze che spaziano dal (garage) punk al soul con tocchi di psichedelia. I pezzi che preferisco? “Toy boy”, brano monota tanto ignorante quanto pogabile, “(You Gonna Make Me) Want You”, un pezzo soul brutalizzato che esalta la voce di Cristina, e, manco a dirlo, proprio “Serial Wankers”. E poi, come non innamorarsi di una band che come motto usa lo slogan “Live fat die drunk “?

(Riki Signorini)

I brani

SIDE A

1) Heart In a Jail
2) Serial Wanker
3) Shaggs
4) Backdoor
5) Eat My Shit

SIDE B
                                           
1) (You Gonna Make Me) Want You
2) Parrot Man
3) Over The Moon
4) You’re Not Mine
5) Toy Boy                  

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