RECENSIONE BEE LIVERS “BECKY BEE” (EP12, 2025, ROCKA RECORDS, 3/5)

I Bee Livers sono una band del nuovo millennio, ma composta da volti storici che hanno scritto pagine fondamentali dell’hardcore italiano del millennio precedente: Franz (Rappresaglia), Fabrizio Venturi (Stalag 17), Roberto “Crema” Calli (Wretched) e Fabricious (Crash Box). Nonostante siano passati decenni dai loro esordi, questi quattro dimostrano di avere ancora quello spirito che è ancora capace di lasciare il segno.

Il debutto Becky Bee raccoglie cinque brani più una hidden track, pubblicati su vinile da 180 grammi, con tanto di fumetto interno che introduce le avventure della protagonista.

Musicalmente il disco non punta più sulla furia cieca e sulla velocità di un tempo, ma su un impatto sonoro che mescola noise, rock’n’roll, punk e post-hardcore. Due voci, due chitarre, basso e batteria: il tutto rigorosamente suonato, senza fronzoli. Il risultato è un suono diretto, sporco e accattivante, che mantiene l’attitudine hardcore pur evolvendola in nuove direzioni.

Becky Bee non è nostalgia, non è revival. È la prova che certe radici non invecchiano mai: cambiano pelle, si contaminano, ma restano vitali. Sei tracce compatte, potenti e sincere, che colpiscono oggi come allora — anche se in modo diverso.


(Riki Signorini)

I brani

1.   Becky Bee

2.   Self Confident Man

3.   Go Away

4.   Demons Game

5.   Two Year Nation Party

6.   Bee Intro (hidden / bonus)

I contatti

Rocka Tapes

Bee Livers

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