Tornano i Paolino Paperino Band, stavolta con un EP di appena 4 pezzi, che colpiscono nel segno come sempre, anche se, lo confesso, mi ci sono voluti un paio di ascolti prima che scoccasse la scintilla che sempre scocca quando sento i PPB.
Meno veloci che in passato, ma sempre
divertenti, mi sembrano sempre più gli Elio e le Storie Tese del punk,
divertenti, irriverenti e musicalmente bravissimi.
Uno spirito presente già dalle prime battute,
con “Greta” che parla del cambiamento climatico e di come riguarda tutti, ma
soprattutto di come sia ridicolo chi, per manifestare a favore dell’ambiente,
va in piazza con furgoni inquinanti e lascia bottiglie e plastica in piazza.
Ma soprattutto uno spirito che permea e
riempie la “Puerile
Canzone Contro L’obsoleta Guerra”, che sembra prendere
spunto da una filastrocca di Rodari per prendere il volo e dare vita al testo
più profondo e serio che la band emiliana abbia mai scritto. Quattro minuti in
cui, in modo volutamente puerile, si canta contro la guerra con gli occhi di
qualcuno che, nella sua semplicità, non ne comprende né le ragioni, né i
vantaggi, né gli interessi (di chi effettivamente la subisce).
Segnalo anche la riproposta in chiave più
funky e ritmata della mitica “Gilda”, da ascoltare ad occhi chiusi immaginando di trovarsi in una sala da
ballo della Pianura Padana dopo una giornata passata alla locale bocciofila.
(Riki
Signorini)
I brani
2. Ciccioli
3. Puerile Canzone Contro L’obsoleta Guerra
4. Gilda
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