C’erano una volta gli Erode, band lombarda che nel breve spazio di un paio di sette pollici ed un LP postumo ha lasciato un segno pesantissimo nella scena punk italiana degli anni 90, seguito da un vuoto apparentemente incolmabile al momento dello scioglimento.
Oggi, dopo anni di silenzio più o meno
ininterrotto, questo vuoto provano a colmarlo i Drieu, che dagli Erode
raccolgono il testimone e qualche componente.
Nei Drieu, infatti, suonano il batterista Francesco
Morra Mormile e Cesare, basso e voce, oltre a Depla che era il primo cantante del
gruppo (aveva fatto la demo e il brano “Evviva il Cavaliere” per la Compilation “OI Against Silvio”),
e ne è considerato un fondatore. A loro si aggiunge Diego, che non proviene
dagli Erode, ma suona e suonava in tantissime band Hardcore, Postcore e molto
altro ancora.
Il risultato è un disco fatto di soli 6 pezzi
che posso senza dubbio definire un gioiellino di nicchia. E se un giorno
impazzissi e a fine anno mi venisse voglia di fare la playlist del 2023, mi
sento fin da ora di dire che “Solito Stile Ostile” ne farebbe parte.
Erode, dicevamo, perché è impossibile non
pensare al terzetto comasco.
E non a caso il mini Lp è introdotto dall'inno
della DDR, a rimarcare l’amore (seppure disilluso e disincantato) per il mondo
di oltre cortina, già tratto distintivo degli Erode e del loro “Orgoglio Proletario”.
E poi subito la title track, che mostra il “Solito Stile Ostile” dei nostri, uno stile durissimo, nichilista e senza compromessi, con la
voglia di colpire duro e provocare. Vi sfido, se decideranno di salire su un
palco, e voi parteciperete ad un loro concerto, a non farvi coinvolgere dai
loro cori, e dal loro solito stile ostile per chi non si spezza, per chi non si
piega, per chi non si ravvede e non matura, per chi è disadattato puro. Insomma,
pura poesia di strada.
Perché dopotutto passano gli anni ma nulla
cambia (“Niente di Nuovo”), e Morra e compagni, dichiarandosi un Raggruppamento Musicale Non Solidale,
continuano a scagliarsi contro i fricchettoni ed i nuovi conformisti del Punk e
della sinistra italiana. Anche se a dire il vero ce n'è per tutti, e ci sono chicche
notevoli nei testi (“E quelle banche che ti danno tanta sicurezza cadranno
tutte insieme con ogni tua certezza”, da “La Lunga Marcia”, è un esempio)
Insomma un disco “Maledetto Da Dio E Dagli Uomini”, volutamente cattivo e
disturbante, polemico e insofferente, politicamente scorretto e coraggioso, a
cui do il massimo dei voti nonostante che uno dei sei pezzi, “Taci”, non mi convinca
neppure molto.
Ma questo street punk che sfocia spesso nell’hardcore,
passando per qualche spunto industrial, con voci e cori da paura, ed una non
usuale cura della melodia, mi piace davvero molto.
(Riki Signorini)
I brani
01. Solito Stile Ostile
02. Niente Di Nuovo
03. La Lunga Marcia
04. Maledetto (Da Dio E Dagli Uomini)
05. Taci
06. Stato Canaglia
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