Grazie al sempre attivissimo Heintz Zaccagnini sono venuto in possesso di questo pre-master dei romanissimi No More Lies, dei quali mi ero già occupato ai tempi del loro split coi Nabat, di cui potete leggere QUA.
Anche se non ancora nella loro versione
definitiva, le 12 tracce fanno ben capire cosa ci offriranno il Marinaio ed i
suoi compagni di avventura.
Un disco dalle due facce, una più legata all’universo
Oi! Punk, pur se a velocità elevatissime, ed una più vicina al mondo new school
nella sua accezione più veloce e brutale, ma con forti legami all’hardcore
Italiano degli anni 80.
In entrambi i casi, comunque, il sound è
estremamente compatto e granitico.
E pensare che il disco si apre con un arpeggio
che farebbe pensare a qualcosa di melodico, ma dopo pochissimi secondi “La solita vecchia storia” esplode
in modo micidiale regalandoci uno dei pezzi più riusciti dell'album.
“Sempre la solita vecchia storia, un giorno
di merda un giorno di gloria” è un ritornello che non a caso cita i Nabat,
e ben si addice a questa musica di strada per teste rasate che amano la
velocità folle e i cori strappa pogo.
Con la successiva “Skin e Punk”, introdotta da una
deliziosa citazione di Alberto Sordi, si procede nella scia dello street punk
sparato a mille. Un pezzo dedicato ai “ribelli senza tempo, uniti e mai
divisi”, come si auspicava fin dal titolo il quasi omonimo primo EP di Campane
A Stormo Records (“Skins e Punks = T.N.T.”).
Segue “Il suono della strada”, che si apre con un bel
grido “oi! oi! oi!” a rimarcare la vicinanza con quello stile musicale, pur
se a velocità più sostenute. E anche qua il coro è di quelli che scatena
sicuramente mischie furibonde sotto al palco, dedicato al suono della strada ed
alla voce dei perdenti.
Lo spirito di strada emerge forte e potente
anche in “Chi è punk non muore mai", brano dedicato a Roberto Perciballi ed ai suoi Bloody Riot.
Come dicevo, però, i No More Lies si muovono
su due binari diversi.
L’altro è quello più brutale e “new school”,
pur se (fortunatamente) contaminato dall’hardcore Italiano degli anni 80 . A
questo filone, che francamente mi ispira meno, appartengono “666” e “13 12”, così come “Il distruttore” e la conclusiva “Il sangue e la
furia”, quella che preferisco nel mondo “New School”, forse perché si apre
in un modo che mi ricorda i Negazione.
Insomma, un disco sconsigliato
ai deboli di spirito, ma che piacerà agli amanti della musica da acufene.
Benvenuti nel cuore della bestia!!
(Riki
Signorini)
I brani
1. La solita vecchia storia
2. Skin & punk
3. Il suono della strada
4. 666
5. Anthem
6. Chi è punk non muore mai
7. Il cuore della bestia
8. 1312
9. Senza fine, senza tregua
10.
Il distruttore
11.
Birra gratis
12.
Il sangue e la furia
I contatti
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