RECENSIONE SILENZIO “SILENZIO” (EP, 2018, AUTOPRODOTTO, 2/5)


Una copertina a metà tra urlo di Munch e Peggio Punx mi ha spinto con curiosità verso questo sette pollici made in Vicenza. Purtroppo, però, ascoltando questi cinque pezzi la mia curiosità iniziale è stata parzialmente delusa. Tiratissimo hardcore-metal, che a volte ricorda la scuola Piemontese degli anni 80, a volte i Propagandhi, con cenni thrash (“Oro”) e voce a tratti screamo che non mi esalta mai, nonostante i bei testi.
Alla fine l'unico pezzo che ascolto davvero volentieri è “Argento”, con la sua apertura che ricorda un po' i Negazione ma poi si rituffa nell' oceano ultracore.
Conclusione finale: o sono invecchiato troppo io oppure sono eccessivi i Silenzio.

(Riki Signorini)

I brani

01 - Oro
02 - Azione
03 - Argento
04 - Silenzio
05 – Merito

I contatti


RECENSIONE KINA “TROPPO LONTANO E ALTRE STORIE” (CD/LP, 2019, SPITTLE RECORDS, 5/5) + INTERVISTA A ALBERTO VENTRELLA, CHITARRISTA DEI KINA


Troppo Lontano e Altre Storie” è la ristampa, per la prima volta su vinile, di un CD compilation uscito su Blu Bus nel 1996 e da tempo introvabile (dopotutto la storia di Blu Bus è finita nel 1998), che contiene una serie di brani, perlopiù acustici, usciti tra il 1987 ed il 1994, più la inedita (al tempo) La Strada Di Vetri.
Un disco struggente e quasi “cantautoriale”, che mi è sempre piaciuto molto e del quale mi fa piacere riparlare dopo tanti anni, stavolta avvalendomi anche della preziosa collaborazione di Alberto Ventrella, storico chitarrista della band di Aosta, che del disco ci dice subito: << Sono davvero molto felice del risultato, perché è stato rimasterizzato, e quindi ha un suono più pieno e più potente. E poi il vinile è sempre un oggetto magico! E sono contento del fatto che adesso, grazie all’ottimo lavoro di Goodfellas, i nostri lavori sono tornati ad essere reperibili anche se la nostara Blu Bus non esiste più >>
Nella raccolta si trovano innanzitutto le versioni integrali dei pezzi registrati a Lubeck
al termine del lunghissimo tour che li vide suonare un po’ in tutta Europa tra ottobre e dicembre del 1986, vale a dire “Troppo Lontano”, “Grigio” e “Quando…”. Si tratta di brani pubblicati originariamente nel 1987 sotto forma di 7”, il primo dei Kina, che, fino a quel momento, un po’ contro ogni tradizione avevano registrato solo LP. Due pezzi sono ancora assai tirati e pieni di assoli quasi metal, ma la vera novità è la title track, la prima “ballata” dei Kina, che apre la strada a quello che sarà in seguito il vero marchio di fabbrica del gruppo: canzoni cantate e non più urlate, testi ancora pieni di significato e impegnati, ma in modo più poetico e meno diretto.
Proprio a proposito di “Troppo Lontano” Alberto ci dice: << In realtà penso che la melodia ce l'avevamo dentro fin dall'inizio, anche per il nostro background. Io, ad esempio, a 13 anni suonavo con la chitarra le canzoni dei cantautori italiani. Ci abbiamo messo un po’ di tempo per trovare il modo efficace di inserirla nei nostri brani, ovviamente tutto in modo assolutamente inconsapevole!! "Troppo lontano" ha aperto una nuova strada, ma ciò che stavamo maturando si poteva intuire già qualche tempo prima in alcuni pezzi come "Sabbie mobili". >>
Troviamo anche quattro pezzi su cinque (“Sabbie mobili”, “Il mio dolore”, “It’s the Law” e “New Season”) di quelli apparsi sul mini LP “La diserzione degli animali del circo” targato Kina + Howth Castle, ed uscito nel 1989 su Blu Bus. Pezzi che vedono la partecipazione di Lalli & Giaccone, e che annoverano la prima cover degli Aostani, “It’s the Law” dei Social Distortion.
<< In realtà, ci dice ancora Alberto, di cover ne abbiamo suonate molte. Era un ottimo modo per imparare a suonare: Sex Pistols, Dead Kennedys, Clash, Jam, Metallica, Husker Du…. Le cover pubblicate invece sono davvero poche, anche perché suonare e comporre pezzi nostri era il modo per rispondere al nostro bisogno di essere creativi ed espressivi. “It's the law” è apparsa nel disco "la diserzione degli animali del circo" collaborazione tra noi e gli Howth Castle. Se ricordo bene il brano è stato proposto da Lalli e Stefano Giaccone. Loro hanno sempre delle grandi idee perché sono dei veri artisti. >>

Già, Lalli e Giaccone, due pedine importantissime nella scacchiera Kina Blu Bus, con Stefano che per un po’ entrerà a fare parte in pianta quasi stabile della band: << Stefano e Lalli li conoscevamo da tempo, avevamo fatto qualche concerto insieme e se ricordo bene nel 1984 noi i Franti e i Contrazione siamo andati a suonare al Tuwat di Carpi e ad Ancona. I Franti erano i grandi, quelli da ascoltare , da seguire , erano dei "maestri".....la collaborazione è venuta da se... >>
Sul disco trovano spazio anche la versione acustica (e bellissima) di “Questi Anni”, pubblicata nel 1988 da Blu Bus nello split “Come Tu Mi Vuoi” (Kina / The Sphere), ed altri pezzi registrati durante una serie di sessioni acustiche nel 1988: “Occhi di rana”, e “Cosa farete”, che neppure Alberto ricorda più bene da dove sono stati estratti: << Qua purtroppo i ricordi dopo tutti questi anni sono molto vaghi, ma direi che sono apparsi tutti e due in origine su "se ho vinto se ho perso">>.
E poi c’è “Mondo mai visto” forse il pezzo più bello di tutto il punk Italiano, presentato nel 1990 su uno Split 7” con i tarantini ACT, e infine registrazioni fatte nel 1994 con Marco Brunet alla chitarra e voce (“Il nostro forte”, apparsa sulla compilation “Hokahey: songs for freedom coalition” del 1993, e l’allora inedito “La Strada di vetri”).

A proposito di Marco, chitarrista dei Kina per un breve periodo, sentiamo cosa ci dice Alberto: << Marco è un amico di sempre, forse andava addirittura alle superiori con Gianpiero, aveva apprezzato moltissimo "Se Ho Vinto Se Ho Perso" e quando dal 1990 al 93 mi sono preso un po’ di pausa dai Kina lui era il chitarrista giusto per andare avanti. >>
Per finire, un’ultima domanda ad Alberto, per sapere se quando uscirono “Questi anni” e “Mondo Mai visto” avrebbe mai immaginato che sarebbero diventati, se mi passate il termine, dei veri e propri anthem generazionali.
<< In realtà, noi abbiamo sempre solo fatto quello che ci andava di fare senza curarci di cosa avrebbero pensato gli altri. “Troppo lontano” ad esempio era un brano assolutamente fuori dagli schemi per quel periodo, ci piaceva e lo abbiamo fatto uscire senza farci nessun problema. In questo senso eravamo molto punk centrati sul presente e incuranti del futuro...>>


(Riki Signorini)


I brani
1.    Troppo Lontano (da “Troppo Lontano” 7”)
2.    Grigio (da “Troppo Lontano” 7”)
3.    Quando... (da “Troppo Lontano” 7”)
4.    Questi anni (Dallo split 7” “Come Tu Mi Vuoi” (Kina / The Sphere))
5.    Occhi di rana (------)
6.    Cosa farete (------)
7.    Il mio dolore (da “La Diserzione degli Animali del Circo”)
8.    It's the law (da “La Diserzione degli Animali del Circo”)
9.    Sabbie mobili (da “La Diserzione degli Animali del Circo”)
10. New season (da “La Diserzione degli Animali del Circo”)
11. Mondo mai visto (Dallo split 7” “Kina / Act” (Kina / Act))
12. La strada di vetri (inedito al momento dell’uscita del CD)
13. Il nostro forte (dalla compilation “Hokahey: songs for freedom coalition”)

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RECENSIONE KINA “CERCANDO” (CD/LP, 2019, SPITTLE RECORDS, 5/5) CON INTERVISTA A GIANPIERO CAPRA, BASSISTA DEI KINA

Correva l’anno 1986, quello della esplosione nucleare di Chernobyl, quando i Kina dettero alle stampe il loro secondo album in studio, “Cercando” (terzo se consideriamo anche “Irreale Realtà”, ristampa della prima demo, recensito QUA).
Un periodo difficile, una specie di crepuscolo di quella che sarebbe poi stata ricordata come la “golden age” dell’Hardcore Italiano, ma ancora nessuno se ne stava rendendo conto.
In quel contesto la band di Aosta pubblicò un disco già molto diverso da quello che lo precedeva, “Irreale Realtà”, di cui ci siamo già occupati QUA.
Un disco un po’ meno veloce e un po’ più melodico, che Gianpiero Capra, il bassista, ci descrive così: - Cercando” è uscito in un momento particolare. Stava cambiando tutto. Quasi tutti i gruppi che avevano fatto partire la scena italiana insieme a noi non c’erano più, era più facile suonare all’estero che in Italia, i riferimenti degli inizi erano spariti. Abbiamo iniziato a inventare non solo il nostro suono, abbiamo iniziato a pensare che dovevamo essere “altro” ed ecco i pezzi di “Cercando
Ed in effetti questo LP consacrò i Kina come una delle formazioni più originali, creative e (perché no?) innovative della scena europea (e non solo).
Un disco che considero uno dei capolavori dei Kina, che (ri)ascolto volentieri in attesa di vederli finalmente di nuovo dal vivo durante il loro reunion tour.
Diversi pezzi estratti da questo disco sono entrati a fare parte della scaletta della band Aostana, e non a caso.
Sicuramente “Sabbie Mobili”, con quell’inizio inconfondibile ed un testo di quelli che ti toccano, è uno dei brani più belli mai scritti dai Kina.
Ed infatti Gianpiero ci conferma che questo è uno dei pezzi più richiesti durante i loro show: - Sabbie mobili” è sempre stato il pezzo più richiesto. Pensa che ce lo chiedevano i Negazione e CCM in tour nell’85 quando il disco non era stato ancora registrato. È stato il nostro primo pezzo “orecchiabile”. -
Sul disco però c’è anche la sfuriata hardcore di “Cercando”, così come quella strumentale di “R.R. Bar”, e ci sono pure “Automi” e “Nel tunnel”.
E c’è anche “Stanotte visioni di morte”, otto minuti disperati, a proposito dei quali Gianpiero ci dice: - È il nostro pezzo più metal e più lungo di sempre. Dal vivo poi era quasi un pezzo prog. Oggi non lo sapremmo mai rifare...
Una nota finale per la copertina del disco, una foto che ritrae un homeless infuriato. Ancora Gianpiero: - La foto è di Don Mcculloch, uno dei più grandi fotografi del 900. Ha fatto foto pazzesche a situazioni orribili. Ha saputo ritrarre l’orrore, la rabbia e il furore. Molti gruppi della scena hanno avuto sue foto negli artworks. Ci sono alcuni documentari su di lui. Vale la pena vederseli per conoscere una persona eccezionale.
Ok, consiglio recepito. Ed ora corro a girare il vinile per ripartire dal lato A…

(Riki Signorini)

I brani

1.   R.R. Bar
2.   Il confine 
3.   Automi 
4.   Nel Tunnel 
5.   (!?!)
6.   Sabbie mobili
7.   E intanto
8.   Cercando
9.   Stanotte...visioni di morte

I contatti

https://open.spotify.com/album/24DFJtPDqBd4Yz5wffCI5I?si=0VbB6PxpQy-P9Y7bYzBeog