Torinesi e giovanissimi, gli Agony Way mi ricordano un po’ i J-Church, un po’ (di più) i Jawbreaker, ed un po’ (ma molto meno) gli All e i Descendents. Dunque pop punk di chiara matrice americana, con insperata originalità ed ottimi risultati. Sette i pezzi proposti, sereni e pacati, strumentalmente ineccepibili e con voci eccezionali. Mi piacerebbe un suono un po’ più cattivo, e qualche distorsore in più, come accade ad esempio in “The Quick Brown Fox”, forse la traccia più bella dell’EP, o nella esplosiva “Dunzo”, l’unico pezzo in cui accaci è anche la velocità, almeno nell’incipit, il brano nel corso del quale maggiormente si spinge sull’acceleratore. Decisamente coinvolgente e trascinante il secondo brano, “32”, che richiama alla mente i Vanilla Sky. Mi piace da morire la batteria che si sposa alla grande con il genere proposto. Ottima la registrazione, effettuata nei primi mesi del 2009 presso lo One Way Studio, con masterizzazione ad opera di Alessandro Vanara (Vanilla Sky, Melody Fall). Il disco è distribuito da Wynona Digital (in vendita sui principali negozi online) a partire da Gennaio 2010.
I brani
1. The Quick Brown Fox
2. 32
3. Don't Worry
4. NYC
5. Dunzo
6. Saturday Morning
7. At Terror Street
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