RECENSIONE THE BEATERSBAND “52 WAYS TO MURDER” (CD, 2023, AUTOPROD., 3/5)

Dei The Beatersband da Rosignano Solvay (LI) ci siamo già occupati un po’ di tempo fa recensendo il loro CD “Vol. 3” (potete rinfrescarvi la memoria QUA).

Quel CD, come tutta la loro produzione fino a quel momento, era composto da cover di brani anni ’50 o ’60, che i nostri si proponevano di rivitalizzare e riammodernare in chiave punk rock del nuovo millenio.

Stavolta, invece, tornano con un disco ancora di cover, ma riproponendo 4 pezzi dei Misfits.

Troviamo quindi “Saturday Night”, “She”, “Nightmare On Elm Street” e “Some Kinda Hate

Premesso che riproporre pezzi altrui non è mai semplice, e che i Misfits sono dei mostri sacri a cui ci si dovrebbe avvicinare con cautela, devo dire che tutto sommato i tre livornesi la sfangano piuttosto bene, grazie alla super voce di Donatella Guida ed alla base ritmica che, soprattutto su “She”, non sfigura affatto.

La mia preferita è comunque “Nightmare On Elm Street”, brano al quale i nostri conferiscono un tocco anni ’60 piacevolissimo.


(Riki Signorini)

 

I brani 

1.   Saturday Night

2.   She

3.   Nightmare On Elm Street (Remastered)

4.   Some Kinda Hate (Remastered) 

I contatti 

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RECENSIONE LE MUFFE “YOU FLY AWAY / BIF” (EP7”, 2023, AREA PIRATA RECORDS, 4/5)

Delle Muffe ci siamo già occupati qualche mese fa recensendo QUA (in termini entusiastici) il loro ultimo album, “Down Down Down”, sempre su Area Pirata.

Adesso tornano con un vinile molto retro, con due soli pezzi, uno per lato.

E che pezzi!

Sul lato A troviamo “You Fly Away”, un brano che ricorda in qualche modo i Monks e che mi piace molto.

Ma è il lato B quello che mi esalta senza se e senza ma.

Bif” è infatti una bomba sonora, cantata in italiano, che enfatizza le caratteristiche del gruppo di Bergamo. Un brano garage che sfocia nell’hardcore punk, con una sezione ritmica da paura ed un basso che farà tremare le pareti di casa vostra se avrete il coraggio di alzare il volume ai livelli che un pezzo del genere merita.

Il tutto, anche stavolta, senza chitarra, ma con un organo Farfisa che spacca.

(Riki Signorini)

I brani

Lato A: You Fly Away  

Lato B: Bif!

I contatti

areapiratarec.bandcamp.com/album/you-fly-away-bif 

https://www.facebook.com/lemuffe/?locale=it_IT

RECENSIONE GOZZILLA E LE TRE BAMBINE COI BAFFI “PERLE AI PORCI - LIVE A ROMA 13 MAGGIO 2016” (CD, 2016, OFFICIAL FAN CLUB, 5/5)

Lo so che apparentemente non ha senso recensire oggi un disco uscito nel 2016.

Però… c’è un però, anzi, una serie di però.

In prima battuta, questo CD lo ho recuperato da poco, al tempo non lo conoscevo, ma mi piace talmente tanto che cercavo una scusa per recensirlo.

Ed ecco la scusa, anzi, le scuse.

Pochi giorni fa ho recensito il live dei Fuzztones, e questo mi ha fatto venire in mente quest’altro disco dal vivo. Inoltre, a breve scriverò qualcosa sul nuovo EP delle Muffe, grezzissimo garage beat da Bergamo, e ascoltandolo mi è venuta in mente proprio la banda di Aprilia.

Così eccomi qua a parlare di un CD live uscito sette anni fa, ma che vale la pena cercare se amate il suono grezzo e potente, caratterizzato da una base ritmica (basso specialmente) spacca casse.

Un live che presenta 24 perle dei GELTBCB, nati dallo scioglimento dei Monkey’s Factory e capaci di proporre un sound tutto loro, tra Oi!, garage, street punk, stornelli romani e rockabilly.

Troviamo quindi subito in apertura uno dei loro pezzi migliori, “Non Ci Sono Più I Bar Di Una Volta“, che narra con potenza il degrado della società moderna, che trasforma i vecchi bar dove si giocava a carte ed a biliardo in anonimi locali da fighetti.

E poi ecco “A Chi Non Beve Birra Dio Neghi Anche L'Acqua” che è uno dei loro inni più riusciti, la anthemica e divertentissima “No Comprar Pan, Compra Dinamita” (No Comprar Pan, Compra Dinamita / così la guardia più non riderà / banche caserme e carceri, tutto in aria salterà), ma anche la bellissima “Domenica Sportiva, Domenica Violenta” dedicata a Robertò e al suo Castel di Sangro.

Io, poi, avrei sempre desiderato vederli dal vivo alle prese con La Canzone Della Rissa”, immaginando la bolgia che scatenerebbe un pezzo street punk hardcore così al fulmicotone. Beh, a giudicare dall’audio di questo CD, sono convinto che a non averli mai visti on stage ho perso molto!

Oi! Gozzilla, la birra sia con voi!!!! (oltre che con noi)

(Riki Signorini)

I brani 

1        Non Ci Sono Più I Bar Di Una Volta

2        L'Erba Cattiva Non Muore Mai

3        Oi! Gozzilla! La Birra Sia Con Noi

4        Mi Hai Proprio Rotto I Coglioni

5        Candidato

6        Vivi In Una Fogna

7        Vermi

8        Il Vaticano Brucia

9        No Comprar Pan, Compra Dinamita

10      Mars Attack

11      Sono Il Più Bastardo Della Città

12      Agro Punk

13      Il Gatto

14      In Una Notte Come Tante

15      Abbandonato

16      Nella Città Dei Morti

17      Ovunque Te Ne Andrai

18      Sei Solo

19      La Canzone Della Rissa

20      Come Voi

21      Domenica Sportiva, Domenica Violenta

22      Sporchi, Marci E Ubriaconi

23      Vecchio Bastardo

24      Quando Morirò

25      A Chi Non Beve Birra Dio Neghi Anche L'Acqua

26      L'Erba Cattiva Non Muore Mai

I contatti

https://www.facebook.com/GozzillaLeTreBambineCoiBaffi

RECENSIONE FUZZTONES “LIVE AT THE DIVE 85” (LP/CD, 2023, AREA PIRATA, 4/5)

Area Pirata giunge alla uscita numero 100 e festeggia questa pietra miliare del proprio catalogo con un gioiellino garage di quelli con fiocchi e controfiocchi, che cattura l’energia live dei New Yorkesi Fuzztones al Dive, definito “il CBGB della scena garage di New York degli anni ’80

In pratica, un locale molto piccolo (capienza massima cento persone) dove hanno suonato tutte le migliori garage band della grande mela, dai Mosquitos (dei quali parleremo di nuovo tra qualche settimana) ai Vipers, passando dagli Outta Place, per finire, ovviamente, ai Fuzztones.

In questa registrazione, finora inedita e realizzata in modo non eccezionale ma comunque più che sufficiente, i Fuzztones suonarono per l’ultima volta al Dive (che di lì a poco avrebbe chiuso) per promuovere “Lysergic Emanations”, quello che all’epoca definivano il loro “brand new album” e che qualunque persona dotata di un minimo di gusto musicale dovrebbe avere nella propria collezione.

Live set molto energico e partecipato, che cattura benissimo l’atmosfera del locale e l’entusiasmo dei presenti,molto coinvolti da Rudi e c.

Oltre a classici del gruppo, da segnalare la presenza di alcune chicche notevoli, suonate una sola volta, al massimo due, dai Fuzztones. Innanzitutto, tre cover di altrettante band “rivali”, vale a dire "Help You Ann" dei Lyres, "She Told Me Lies" dei Chesterfield Kings e "Run Better Run" dei Cheepskates. Poi la cover di “Numbers” di Terry Knight and The Pack.

Grazie Area Pirata!!

(Riki Signorini)

I brani

A1 Intro

A2 1-2-5

A3 Cinderella

A4 13 Women

A5 Cellar Dweller

A6 One Girl Man

A7 She's Wicked

B1 Journey To Tyme

B2 We're Pretty Quick

B3 Numbers

B4 Green Slime

B5 She Told Me Lies

B6 Run Better Run

B7 Help You Ann

B8 Love At Psychedelic Velocity

B9 1523 Blair

 I contatti

https://areapiratarec.bandcamp.com/album/live-at-the-dive-85

www.facebook.com/areapirata/


RECENSIONE AA VV “INTO TOMORROW THE SPIRIT OF MOD 1983-2000” (4CD BOX, 2023, CHERRY RED RECORDS, 3/5)

Lo ammetto, quando ero un pischello prendevo un po' in giro i miei amici Mod dicendo loro che ascoltavano musica da vecchi.

Però ora che, ahimè, ormai rientro in questa categoria anagrafica, devo dire che comincio ad ascoltare volentieri quella musica.

Per questo apprezzo oltremodo questa opera monumentale che racchiude un sacco di inediti e rarità del genere.

Novantadue pezzi, distribuiti su 4 CD, con i quali la Cherry Red Records celebra la scena Mod a partire dallo scioglimento dei Jam, il cui ultimo show risale al dicembre 1982, fino al 2000.

Non a caso la raccolta inizia proprio con gli Style Council, la band con cui Paul Weller riprese a suonare dopo i Jam.

In tutto, comunque, quattro CD che raccolgono bands che propongono a volte musica soul, altre volte beat, altre (garage) rock, altre ancora una miscela di questi generi, con un occhio di riguardo agli Who e alla band di Paul Weller.

Spiccano tra tutti i nomi di Style Council, Corduroy e Prisoners, ma si segnalano anche i Redskins.

Segnalo senza dubbio i The Truth di Dennis Greaves, ex cantante dei Nine Below Zero, con “A Step In The Right Direction”, un classicone molto piacevole con sfumature Pop, la ballatona “I Love You Like I Love Myself” dei Playn Jayn, ma anche gli Aardvarks diYou’re My Loving Way

E poi ci sono anche i Barracudas, che mi piacevano già molto tempo fa, e che qua ritrovo con “Next Time Around”, un brano più sporco della media.

Certo, non tutti i brani sono capolavori, ma in linea di massima si tratta di una collezione che può essere messa nel lettore e allietare la serata per alcune ore senza dover skippare niente.

(Riki Signorini)


I brani 

DISC ONE

1 The Style Council – A Solid Bond In Your Heart

2 The Truth – A Step In The Right Direction

3 Small World – First Impressions

4 The Scene – Looking For Love

5 JoBoxers – Just Got Lucky

6 Apocalypse – Don’t Stop

7 The Undertones – Got To Have You Back

8 Squire – Jesamine

9 The Times – Big Painting

10 The Blades – Downmarket (1983 single version)

11 The Nerve – I’ll Give You Up

12 The Co-Stars – Not Ready For Love

13 Tracie – Far From The Hurting Kind

14 Dee Walker – My Happy Little Heart

15 The Jetset – The Man Who Lives Upstairs

16 The Barracudas – Next Time Around

17 Wipeout – Come Join The Dance

18 The Milkshakes – I’m Talking About You

19 The Prisoners – I Drink The Ocean

20 The Playn Jayn – I Love You Like I Love Myself

21 The Direct Hits – She Really Didn’t Care (unreleased version)

22 Mod Fun – I Can See (Everything)

23 XL – Here Today, Gone Tomorrow

24 The Dansette – This Is Your Life

 

DISC TWO

1 The Untouchables – I Spy For The F.B.I.

2 Makin’ Time – Honey (original version)

3 The Gents – New Direction

4 The Way Out – This Working Way

5 The Redskins – Bring It Down (This Insane Thing)

6 The Reflection A.O.B. – Mind The Gap

7 Topper Headon – Leave It To Luck

8 The Kick – Armchair Politician

9 Purple Hearts – Friends Again

10 The Rage – Come On Now

11 Fast Eddie – Vicinity

12 The Alljacks – The Real Thing

13 The James Taylor Quartet – The Money Spyder

14 Mood Six – The Contemporary Scene

15 Biff Bang Pow! – Someone Stole My Wheels

16 The Risk – Good Times

17 The Threads – Alison

18 The Boys – Happy Days

19 The Moment – Ready To Fall

20 Fine Young Cannibals – Good Thing

21 The Clique (featuring James Taylor) – Crying Days

22 The Studio 68! – Closer Than Close

23 Inspiral Carpets – Keep The Circle Around

24 The Stone Roses – Standing Here

 

DISC THREE

1 Paul Weller – Into Tomorrow

2 Five Thirty – You

3 The La’s – I Can’t Sleep

4 The Stairs – Woman Gone and Say Goodbye (unissued Imaginary EP version)

5 The Mystreated – You Better Run

6 The Revs – Ten Seconds Of Temptation

7 New Jersey Kings – All Wrapped Up

8 Mother Earth – Mr. Freedom

9 Corduroy – London, England

10 The Charlatans – Can’t Get Out Of Bed

11 The Strange – Magic Spiral

12 Ride – How Does It Feel To Feel?

13 The Shadowland – Smoke

14 The Buzz – Tell Her No

15 The Bogeymen – You’ve Got No Scruples

16 The Acrylic Tones – Girl

17 Goodchilde – Sarapeutic

18 These Animal Men – Speeed King

19 Mantaray – Insomniac’s Dream

20 The Weekenders – Seems You’ve Missed Sunday

21 Orange Deluxe – Love 45

22 Pimlico – Queenie

23 The Apemen – Love Train

 

DISC FOUR

1 The Aardvarks – You’re My Loving Way (album version)

2 The Clique – She Doesn’t Need You Anymore

3 Supergrass – Melanie Davis

4 The Nerve – Submarine

5 Cast – Alright

6 Phaze – Indian Rope Man

7 Ocean Colour Scene – You’ve Got It Bad

8 Kula Shaker – Grateful When You’re Dead/Jerry Was There

9 Knave – Bachelor

10 Gene – Fighting Fit

11 Groove Tunnel – Rainy Day

12 Skooby – Deep Inside

13 The Nuthins – Mistake

14 Thee Cherylinas – We Were Happy

15 Primal Scream – Hammond Connection

16 Edward Ball – The Mill Hill Self Hate Club

17 Bronco Bullfrog – Down Angel Lane

18 Jarvis Humby – Get On Board My Train

19 Quant – Play With Mary

20 The Upper Fifth – Lyin’ To You

21 Big Boss Man – Sea Groove

I contatti

https://www.cherryred.co.uk/product/into-tomorrow-the-spirit-of-mod-1983-2000-various-artists-4cd-box-set/?fbclid=IwAR2creBdRdNl2nj3FHvP3P-rMdI_XFNFb0DmXnEndZSHsuecsoMCvjRAx1E

RECENSIONE VVAA “URLA DAL GRANDUCATO VOL. 3” (CD, AREA PIRATA, 2023, 4/5)

Sarò onesto. Non è per niente facile, per me, recensire questo terzo volume che si propone di chiudere il cerchio e finire di proporre le ultime perle del Granducato Hardcore rimaste ancora sepolte.

Troppi legami emotivi verso quel periodo mi rendono difficile essere un recensore imparziale di un disco del quale ho oltretutto scritto le note di copertina.

Ma non parlarne non sarebbe affatto giusto.

Anche perché in questo disco appaiono delle rarità da leccarsi i baffi.

Ci sono i Soviet Sex, una band su cui da sempre aleggiava un alone di mistero.

Alla voce Gipi (oggi famosissimo disegnatore), Dome (CCM e Not Moving tra gli altri) come seconda (!) chitarra, Ale (poi CCM pure lui) alla batteria. Pochissimi concerti agli albori della scena di cui si era persa ogni traccia, fino a che la registrazione di un loro concerto (probabilmente il primo a cui abbia mai partecipato) non è riapparsa in mezzo alla bobina che conteneva i pezzi delle Teste Marce.

Perché infatti ci sono anche le Teste Marce, spesso ingiustamente indicati come “l’altro gruppo” di Ale Paolucci (Raw Power) e Antonio Cecchi (CCM). In realtà ci troviamo di fronte ad una formazione decisamente ispirata dall’anarco-punk di Crass e c., sia da un punto di vista ritmico-musicale che per i testi politicamente molto impegnati.

Ma ci sono anche gli Sweet Baby Oi!, una meteora nel panorama del GDHC dato che sono durati pochissimo, suonando anche meno dal vivo, ma lasciando il segno. Anche il loro demo è stato ritrovato quasi per caso, e grazie ai ragazzi di Area Pirata è stato sottratto al mondo del collezionismo ferticista. Degli SBO! facevano parte Vetra e Petri (rispettivamente batterista e chitarrista dei mitici Wardogs) oltre a Aglio e Roberto “Pinguino”, che erano stati bassista e cantante dei Brontosauri.

Poi ci sono i Lanciafiamme, ed il loro punk cazzutissimo, dei quali si ripropone l’EP su Belfagor Records, ma anche i Dements, già presenti nella raccolta “Last White Christmas” perché, appunto, presero parte a quel concerto che segnò una pietra miliare nell’evoluzione del GDHC. Ed infine troviamo i Dia-Triba, probabilmente i meno famosi del lotto, ma non per questo meno interessanti, in virtù del loro sound post-punk, o forse new wave, o forse no wave, sicuramente diverso nel mondo del GDHC.

Il tutto è arricchito da un elegante booklet di 4 pagine, e dalla cover art di Winston Smith.

Diciannove pezzi sul vinile, più nove bonus track nella versione digitale che viene col disco, tutti rimasterizzati in modo egregio dal solito Alessandro 'Ovi' Sportelli for the mastering!

(Riki Signorini)

I brani

1. Soviet Sex - Italian Decline  
2. Soviet Sex - Monkey Joke  
3. Soviet Sex - Enemy  
4. Soviet Sex - Reagan Dance  
5. Soviet Sex - We Are Sick  
6. Soviet Sex - You Must Cry  
7. Lanciafiamme - Ama La Loro Morte  
8.
Lanciafiamme - Cavalcata  
9. Lanciafiamme - Nei Tuoi Occhi  
10. Lanciafiamme - No Guerra No Politica  
11. Lanciafiamme - Victor Charlie  
12. Dements - I Am Not  
13. Testemarce - Braille  
14. Testemarce - Voltafaccia  
15. Testemarce - Asker Du  
16. Testemarce - Mazzadas (Senza Tregua)  
17. Testemarce - Ultimo Giorno Di Gloria  
18. Sweet Baby Oi - Sweet Baby Oi  
19.
Dia-Triba - Echoes In My Mind     

I contatti

 https://areapiratarec.bandcamp.com/album/urla-dal-granducato-vol-3

Intervista a Gipi a proposito dei Soviet Sex

“Ciao Gianni, sono Riki Signorini da Pontedera, uno dei fortunati che hanno avuto il piacere di vedere i Soviet Sex dal vivo.

Mi ha dato il tuo numero Antonio Cecchi perché i ragazzi di Area Pirata mi hanno chiesto di scrivere le note di copertina di Urla Dal Granducato 3, e mi piacerebbe scambiare due parole con te sull'argomento.

Che dici, trovi cinque minuti per parlare di te e della band? “

Nasce così la mia intervista a Gianni Pacinotti, detto Gipi, ovvero colui che ha iniziato la sua carriera artistica come cantante dei Soviet Sex (anche se sono sicuro che Gipi non sarebbe d’accordo sull’uso dei termini carriera, artistica e, soprattutto, cantante…) per poi diventare un affermato ed apprezzato disegnatore di fama internazionale. 

Che poi, più che una intervista, è stata una chiacchierata molto informale, che ho pensato di riportare nel suo formato originale.

Gipi: Certo che sono disponibile. Dimmi cosa vuoi sapere (sempre che io ricordi qualcosa di quegli anni)

Riki: Il problema della memoria è comune per tutti. Mi servirebbe sapere qualcosa di più dei


Soviet Sex. Io vi ho visti suonare a Pontedera che avevo 15 anni. Praticamente una vita fa… Penso che si sia trattato del mio primo concerto punk, e per me fu una folgorazione… Però siete stati una meteora, di cui si erano perse le tracce sino a quando Area Pirata ha ritrovato la registrazione proprio di quel concerto. Partiamo dalla formazione.

Gipi: Io alla voce, Alessandro Fantinato (poi CCM) alla  batteria, Luca Mazzuoli prima chitarra, Dome La Muerte (poi CCM) seconda chitarra, Marco... oh cazzo non ricordo il cognome... al basso, Merda non mi viene il nome. Era pure bravo e un ottimo ragazzo. Ci eravamo scritti su Facebook qualche anno fa, ma io non ho più fb...

Riki: I brani presenti su “Urla Dal Granducato Vol. 3” li avete registrati con quella formazione, giusto?

Gipi: Sì, si tratta di una presa live inascoltabile fatta in quella palestra dove suonammo a Pontedera. Praticamente era riverbero più qualche urlo

Riki: Beh, come ti dicevo, per noi giovani del tempo si trattò di un concerto leggendario, e della musica a nessuno fregava nulla. Era l’ambiente, la carica, lo spirito che aleggiava nell’aria che faceva la differenza. Io ho avuto appesa in casa una locandina rosa del concerto che poi è andata purtroppo persa tra mille traslochi. Ti ricordi quando fu il concerto?


Gipi
: Ovviamente non lo ricordavo, ma il Fantinato qualche giorno fa mi ha mandato questa immagine, e siamo risaliti alla data: 6 gennaio 1982.

Riki: Avevo 15 anni...

Gipi: Come passa il tempo... Io ne avevo 19

Riki: Tornando alla formazione, hai saputo di Luca Mazzuoli?

Gipi: Non ho notizie di Luca dal 1986, non dirmi che….

Riki: Purtroppo si, un infarto. E non è più con noi

Gipi: mi dispiace, cazzo. Era giovane ancora. Però tanto moriamo tutti, basta avere pazienza,


ma mi dispiace davvero molto per lui e per la sua famiglia.

Riki: Tornando ai Soviet, quanti concerti avete fatto?

Gipi: pochissimi. Fammi pensare. Pontedera, Firenze, e al Cupol di Collesalvetti. Credo solo questi... Eh sì, siamo durati poco. Forse 82 -83?

Riki: Dalla locandina il concerto di Pontedera era a gennaio 82

Gipi: E credo sia stato il primo. Forse non siamo neanche arrivati a dicembre 82. Sciolti prima

Riki: Sciolti perché?

Gipi: Non ne ho memoria alcuna. Forse mi sono rotto le palle io? O Ale andò nei CCM? Ma non mi sembra...

Riki: Dome suonava già coi CCM? Sai che non ricordo

Gipi: Dome sì, ma Ale non ricordo.

Riki: Forse Ale andò via dopo


Gipi
: sì, sembra anche a me. Forse il bassista dovette smettere. Ho ricordi veramente sfumatissimi

Riki: La voce che girava era che Marco vi aveva mollato perché non aveva vogli di impegnarsi troppo

Gipi: Però Marco era gentile era difficile prendersela con lui. Però, penso di poter dire che io non avrei smesso. Ero fissatissimo :)

Riki: Al primo concerto eri già animale da palcoscenico

Gipi: ahahahah facevo stracacare!

Riki: Comunque son passati quaranta anni cazzo

Gipi: Mi sono rimaste delle foto e il ricordo di quanto mi cacassi addosso dalla paura prima di attaccare. Poi non cantavo nulla. Erano testi in falsinglese

Riki: Testi politici comunque se non ricordo male

Gipi: ma no! Non dicevo niente. Avevo una tipica inquietudine giovanile ma non capivo una cippa di cazzo. Come tutti i ragazzini

Riki: Allora sarà stato il contesto del concerto a farmelo pensare

Gipi: Di questa cosa parlavo con il Fantinato l'altra settimana. Ci sono persone che parlano di


quel periodo come una grande lotta di coscienza politica. Per noi non era così. Volevamo solo divertirci, stare in giro, fare danni, suonare. Stop.

Riki: Ma perché Soviet Sex?

Gipi: Ma che cazzo ne so.  Vidi una scritta così ad Amsterdam. Non sapevo cosa significasse, ma devi pensare che al tempo non parlavo una parola di inglese. A volte davo i nomi alle band prendendoli dalle etichette dello shampoo lette mentre facevo la cacca, solo perché una parola "suonava bene". Al tempo non c'erano gli smartphone, ed io leggevo sempre le etichette

Riki: Io le leggo ancora....

Gipi: Grande. A pensarci, dovrei ricominciare. Molte ispirazioni vengono dalle letture assurde. Comunque quel "non" impegno politico, a riguardarlo adesso, da questo periodo di dogmi pazzi mi sembra la cosa più luminosa (anche in termini politici) che potevamo inventarci. Solo l'amore per la band e per il volume. E fanculo a tutto il resto.


Riki
: Oltre ai Soviet Sex hai suonato in altri gruppi hc punk?

Gipi: No. Mi stufavo presto. Ho suonato in band New wave, reggae... Sempre suonando o cantando molto male

Riki: Beh dai, avevi (anzi hai) altri doti artistiche

Gipi: ma erano band che inventavo io. Duravano un cazzo :)

Riki: Io nessuna....

Gipi: Te vedo che hai tre figlioli stupendi quindi mi sa che hai vinto alla grande :)

Riki: Tre figlioli in quella fase che "Volevamo solo divertirci, stare in giro, fare danni, suonare.


Stop."  un delirio

Gipi: Hai fatto bene

Riki: Gianni ti ringrazio

Gipi: Grazie a te che mi hai fatto ripensare a quei tempi :)

Riki: E salutami il Fantinato

Gipi: yes! Lui sta in Canada da vent'anni. Ma tutti i sabato ci parliamo per un'oretta.

Riki: Del canada lo so, ci seguiamo su Facebook

Riki: Poi sono in contatto stretto con il Cecchi

Gipi: Salutamelo!

RECENSIONE ANTI-FLAG “LIES THEY TELL OUR CHILDREN” (CD, 2023, SPINEFARM RECORDS, 3/5)

 

È passato molto tempo dall'ultima volta che ho ascoltato gli Anti-Flag, una band dalla produzione sterminata sulla strada da oltre trent’anni.

Se non sbaglio questo è il loro tredicesimo album, inframezzato da una serie infinita di compilation, EP e via discorrendo.

Li ho lasciati liricamente agguerriti e musicalmente incazzati, li ritrovo sempre agguerriti nei testi ma musicalmente addolciti, con una produzione anche troppo mainstream per i miei gusti.

La band definisce il disco un concept album, e come sempre i testi sono molto politici ed affrontano temi come capitalismo, disinformazione e guerra, con la consueta massiccia dose di linee melodiche su base punk rock veloce.

Stavolta i quattro di Pittsburgh si fanno accompagnare in studio da un sacco di musicisti eccellenti, come Brian Baker, chitarrista di Minor Threat e Bad Religion e Tim McIlrath dei Rise Against.

A me piace molto “The Fight of Our Lives”, con linee melodiche straordinarie, e “Victory Or Death (We Gave ‘Em Hell)”. Per il resto bene, ma non benissimo.


(Riki Signorini)

I brani

1. Sold Everything

2. Modern Meta Medicine (feat. Jesse Leach)

3. Laugh. Cry. Smile. Die. (feat. Shane Told)

4. The Fight Of Our Lives (feat. Tim Mcilrath e Brian Baker)

5. Imperialism (feat. Ashrita Kumar)

6. Victory Or Death (We Gave ‘Em Hell)” (feat. Campino)

7. The Hazardous

8. Shallow Graves (feat. Tré Burt)

9. Work & Struggle

10. Nvrevr (feat. Stacey Dee)

11. Only In My Head

I contatti

ANTI-FLAG