RECENSIONE MDC "HEY COP, IF I HAD..." (LP, 1992, RADICAL RECORDS, 3/5)


Altra recensione originariamente apparsa su Flash n. 41 (Giugno 1992)

Passano gli anni ma gli MDC restano e, tra cambi di formazione e sciogli­menti, ogni tanto tornano con un nuovo vinile per ricordarci che non tutta la vecchia guardia ha abbandonato. Così ecco giunge­re il quinto Lp per queste leggende del punk rock senza compromessi, un disco che iro­nizza sulla faccia di culo di tali cops sin dal titolo. Purtroppo, se da una parte la carica aggressiva dei testi resta estrema, affrontan­do senza remore temi importanti come impe­rialismo Usa pace, anarchia e ambiente, dal­l'altro lato la musica non è certo delle più i­spirate, e i pezzi si trascinano stancamente senza grossi sussulti né come potenza né co­me divertimento, a parte in un paio di episo­di come in cui l'influenza di certi gruppi della Bay Area si fa sentire.

(Riki Signorini)


RECENSIONE FUDGE TUNNEL "TEETH" (12”, 1992, EARACHE, 70/100)


Ecco una recensione originariamente apparsa su Flash n. 41 (Giugno 1992)

Mostruosamente potenti e cattivi tornano i Fudge Tunnel con 4 pezzi in cui danno libero sfogo alle loro ossessioni. Il muro sonoro creato dalla chitarra è ancora una volta impressionante, ma il 12 pollici segna un più deciso passaggio al versante Helmet/Godflesh che non in passato, quando le muse ispiratrici dei tre erano più “made in Sub Pop”. Il drumming monolitico ricorda infatti quello elettronico della scuola industriale, mentre la voce di Alan è arricchita da molti effetti che la rendono ancora più alienata. L'unico appunto che si può fare al disco (sempre che vi piaccia il grunge, sia chiaro) è quello di non presentare i testi delle song. Se davvero 'sti F.T. sono così ricchi di black humour come dicono alla Earache,
perché non rendercene partecipi?

(RS)

RECENSIONE LOBELLO “220” (CD, 2017, AUTOPROD, 4/5)

Chi mi conosce lo sa, amo le punk love songs à la Ramones con un nome di ragazza nel titolo.
E qua ce ne sono 4 su 5, per cui casco benissimo…
Così “Giovanna” (https://youtu.be/agFcPYa_Ids) è dedicata l’eterna teenager incapace di prendere impegni e di accettare il passare del tempo, “Patrizia” parla invece della traditrice cronica che gioca a “tirare scemo” il suo compagno, “Barbara” è la ragazza che attende una spunta blu, bloccata tra uno smartphone e una risposta che non arriverà mai, mentre “Daniela” è quella che riceve la risposta, ma non quella sperata.
Punk rock ben fatto, veloce ed orecchiabilissimo dall’Oltrepò Pavese, di quello tre accordi e via, con coretti che ti catturano e tanta voglia di divertirsi e divertire, in puro stile flower punk.
Ed un gradito ritorno dopo gli svariati anni di silenzio seguiti all’uscita del loro quarto ed ultimo LP (“Canzoni per la tua (ex) ragazza” – 2012)
PS: Non ho parlato del quinto brano, “La canzone del ragazzo”, perché proprio, per dirla con i Lobello, è un pezzo che mi sta sul ca#@o. Lungi da me fare il moralista o il bacchettone, ma un pezzo insulso che si basa su una rima “sboccata” per divertire su di me ha l’effetto opposto. E motiva il voto di 4 (pezzi buoni) su 5….
(Riki Signorini)
I brani
1.   Giovanna
2.   Patrizia
3.   Barbara
4.   Daniela
5.   La storia del ragazzo

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