RECENSIONE SVETLANAS “THIS IS MOSCOW NOT LA” (CD, 2017, RAD GIRLFRIEND RECORDS, 5/5)

Svetlanas? Di nuovo? Ebbene si, eccomi di nuovo a parlare di Olga e dei suoi compagni del KGB.
Di questa band composta da pericolosissimi esuli Russi rifugiati a Milano mi sono infatti già occupato svariate volte su Ribelli a Vita (col tasto search qua in alto a sinistra potete trovare tutte le volte che abbiamo parlato di Svetlanas con recensioni e interviste…), ed assieme al grande Heintz abbiamo intervistato due volte la frontman Olga su Garage Radio, una prima volta mentre erano in Tour negli USA (la potete trovare QUA) e poi per la puntata conclusiva della scorsa stagione di FERA (questa invece la trovate QUA)
Tutto ciò per dire che quando parlo di Svetlanas a mio parere parlo di uno dei migliori gruppi in circolazione nel mondo del punk rock, e non solo in Italia, anzi…
“This is Moscow not LA” è il loro nuovo LP, che parafrasa la celeberrima compilation Bostoniana del 1982 (chi non la conosce la ascolti QUA in tutto il suo splendore), e che vede aggiungersi al gruppo anche Nick Oliveri (QOTSA e Dwarves tra gli altri), un altro cattivissimo che con Olga e C. ha già suonato molto, almeno negli States….
Si, perché gli Svetlanas inspiegabilmente continuano a non attecchire in Italia, mentre Oltreoceano fanno davvero sfracelli (a giorni un nuovo lunghissimo tour), e questo resta per me un mistero inspiegabile.
Dunque l’ascolto di questo nuovo disco, il quarto in totale ma il primo dopo “Naked Horse Rider” del 2015, potrebbe aiutarvi a colmare una lacuna non trascurabile.
Dieci i pezzi presentati, tutti tiratissimi e punk rock as fuck, nei quali Olga canta sempre più carica e rabbiosa, con un accento che la fa sembrare sempre più una vera Sovietica.
Pezzi che, come sempre, oscillano tra Dwarves, Petrol Girls, GG Allin e

Motorhead.
Si inizia fortissimo con “Putin On Da Hitz” (“Dasvidania Human Rights!!”), e si prosegue senza soluzione di continuità, e soprattutto senza rallentare un attimo fino alla conclusiva “People Suck”, passando per  le anthemiche “Tell Me Why” e soprattutto “Let’s Get Drunk”, senza dimenticare “Put Your Middle Fingers Up” e “Where Is My Borscht”. Chiaramente segnalo anche la presenza di una cover dei Motorhead, “Speed Freak”, cantata dal buon Nick che offre un tributo al padrino della devastazione e degli eccessi, quel Lemmy a cui Olga e c. devono sicuramente molto.
E adesso spero di avere finalmente l’opportunità di vederli dal vivo, magari in Italia….
 (Riki Signorini)

I brani

1.       Putin On Da Hitz
2.       Lose Control
3.       Tell Me Why
4.       Let's Get Drunk
5.       Vodka N' Roll
6.       Negative Approach
7.       Speed Freak
8.       Put Your Middle Fingers Up
9.       Where Is My Borscht
10.    People Suck

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