RECENSIONE D.O.A. “HARDCORE 81” (CD, 2022, AREA PIRATA, 5/5)

Pochi giorni fa ne parlavo con Antonio Cecchi, bassista prima e chitarrista poi dei C.C.M., che con i D.O.A. ha avuto l’onore di dividere i palchi in Tour europei a Americani, commentando come questo sia uno dei dischi che fanno parte della leggenda.

Per noi abbastanza anziani da essere in giro ad ascoltare HC sin dai primi anni 80, infatti, il nome dei D.O.A. porta alla mente le origini di tutto, quando ci scambiavamo avidamente i primi dischi per registrare le C-90 con i primi gruppi conosciuti oltreoceano.

Dead Kennedys, Black Flag, Circle Jerks e, appunto, DOA, che dal Canada ebbero anche l’onore di avere sdoganato e fatto conoscere il nome di quello che sarà poi uno dei più grandi movimenti musicali e culturali underground di sempre, l’hardcore, appunto.

Quaranta anni dopo quel mitico LP viene riproposto con tre bonus tracks da Area Pirata in due versioni (500 copie numerate a mano di ciascuna), una con vinile nero 140 grammi e una con vinile bianco e rosso, entrambe con copertina apribile e allegato booklet di 12 pagine con foto, flyer e memorabilia del periodo.

Poco altro da aggiungere, se non che questa ristampa è una occasione da non perdere, sia per chi era già nel giro al tempo sia per i più giovani.

Per chi c’era perché è una ottima occasione per rinfrescarsi la memoria, e per chi non c’era, perché è l’occasione perfetta per acquistare un disco che è davvero all’origine di tutto.

(Riki Signorini)

 I brani

  1. D.O.A.
  2. Unknown
  3. Slumlord
  4. Musical Interlude
  5. I Don't Give A Shit
  6. M.C.T.F.D.
  7. Communication Breakdown
  8. 001 Loser's Club
  9. Fucked Up Baby
  10. The Kenny Blister Song
  11. Smash The State
  12. My Old Man's A Bum
  13. Bloodsucker Baby
  14. Waiting For You
  15. Disco Sucks (1978 7" Single Version)
  16. The Prisoner (1978 7" Single Version)
  17. Fucked Up Ronnie (1981 7" Single Version)

 

I contatti

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RECENSIONE THE BEATERSBAND “VOL. 3” (CD, 2022, 2/5)

I the Beatersband sono in tre, provengono dalla provincia di Livorno, per la precisione da da Rosignano Solvay, e nei quattro anni da quando sono in giro si sono dedicati con pregevole dedizione a riarrangiare superclassicissimi brani rock americani degli anni 50/60 rivisitandoli in chiave punk-rock'n'roll.

Questo "VOL.TRE", è il loro nuovo Album, disponibile in edizione limitata in formato digitale e CD accompagnato dal primo Video Ufficiale del brano "When You Walk In The Room"

Lo stile è sempre quello: prendi dei super classici e dagli un tocco punk rock, senza allontanarti troppo dall’originale.

Forse per me è questo il limite maggiore, perché a me piacciono molto le cover se però sono sporche e cattive.

Queste sono un po’ troppo perfettine e pulite per i miei gusti, ma devo dire che i livornesi sono apprezzatissimi ovunque, per cui probabilmente il limite è mio.

Mi piacciono soprattutto tre pezzi: “Be My Baby” (The Ronettes), “C'mon Everybody” (Eddie Cochran) e “Wild Thing” (The Troggs) anche se la band punta molto su "When You Walk In The Room" di Jackie DeShannon.

E ora spettiamo il vol. 4!

(Riki Signorini)

I brani

  1. Burning Love
  2. Be My Baby
  3. Runaway
  4. I Only Want to Be With You
  5. C'mon Everybody
  6. Wild Thing
  7. It's Only Make Believe
  8. When You Walk In The Room

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RECENSIONE NOT MOVING LTD “LOVE BEAT” (CD, 2022, AREA PIRATA, 4/5)

Questa è una delle recensioni più difficili tra quelle fatte in tutti questi anni. Non è facile trovare qualcosa di intelligente da dire quando si parla di una band come i Not Moving (oggi Not Moving LTD, ma poco cambia).

Alla fine, dopo averci tanto riflettuto, ho optato per la cosa più semplice possibile, limitandomi a dire che si tratta di un gran bel disco di Rock and Roll, suonato da dei mostri sacri che conoscono la materia a menadito e non perdono occasione per mostrarne la loro padronanza.

Nove i brani, preparati in modo asincrono durante il lockdown, e finalmente completati in tre giorni alla fine di ottobre 2021 (in concomitanza con il 60° compleanno di Tony) presso lo studio del solito Ale Sportelli a Cascina (Pisa).
Nove brani registrati senza alcun basso, e caratterizzati dalla voce incredibile di Lilith che spesso richiama atmosfere dark blues.

Adoro la cover di “Primitive” dei Groupies, già rifatta dai Cramps, tra X, Gun Club,  Iggy Pop e Rolling Stones., così come la cavalcata di “Going For A Ride”, brano giocato a due voci, nella tradizione dei Not Moving degli anni 80, e la ammaliante “Love Beat”, con un ritornello tra Nick Cave e Mark Lanegan.

Insomma, un graditissimo ritorno per una delle band più influenti del post punk e del garage degli anni ’80, che raccomando a tutti caldamente.

Note finali sul formato dell’uscita, che può essere in edizione vinile 180 grammi con copertina apribile e digital download code, oppure in edizione CD in digipack


(Riki Signorini)

 

I brani

1.   Deep Eyes      

2.   Goin' For A Ride 

3.   Down She Goes      

4.   Dirty Time      

5.   Love Beat      

6.   Primitive

7.   Don't Give Up 

8.   Rubbish Land 

9.   Red Line

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RECENSIONE LE MUFFE “DOWN DOWN DOWN” (CD, 2022, AREA PIRATA, 3/5)

Le Muffe vengono da Bergamo e suonano un qualcosa che sembra essere il punto di incontro tra la musica beat degli anni 60 (di cui la città orobica rappresentava una piccola capitale nostrana), e la musica hardcore violenta ed impegnata degli anni 80.

Il risultato è un garage-beat molto duro e carognesco ricco di accelerazioni e cambi di ritmo (provate “Bogside”) che a tratti sfiora l’HC (ascoltatevi il giro di basso di “SUV” e poi fatemi sapere).

Questo è il loro terzo album, che arriva a cinque anni dal precedente “Fuoco e Fiamme“.

Praticamente nessuna chitarra, ma organo Farfisa a manetta e basso e batteria a costituire una base ritmica aggressiva, uniti a testi a volte demenziali, a volte impegnati, ma mai banali, quasi sempre in Italiano ma con incursioni in Inglese e Francese (“Monde de merde”).

Anche qua a farla da padrona, oltre alla furia spavalda e niente affatto omologata che circonda il trio, c’è sicuramente l’imprevedibilità e l’estrema peculiarità di ciascuno dei dieci pezzi.

Provate a confrontare “SUV” con “Ragazzo Beat” o con “Giungla d’Asfalto” e ditemi cosa ci trovate in comune se non la stessa furiosa voglia di provocare suonando un garage beat caustico.

Non ho mai avuto l’opportunità di vederli dal vivo, ma mi sentirei di scommettere che questi tre su un palco spaccano davvero!!!!


(Riki Signorini)

I brani 

SIDE A
1. Giungla d’asfalto
2. Bogside
3. Andy Smith
4. Ragazzo Beat
5. Rockstar

Side B
6. SUV
7. Monde de merde
8. Pare
9. Step by step
10. Tento tanto

I contatti

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RECENSIONE PIAGGIO SOUL COMBINATION & LAKEETRA KNOWLES “SOULTIMATE” (CD, 2021, AREA PIRATA, 4/5)

 

Attenzione, spoiler: state per leggere la recensione di un disco che normalmente non vi aspettereste su queste pagine, dato che qua si parla solitamente di musica punk, hardcore e via discorrendo.

Questo invece è un disco che con quei suoni ha poco a che vedere, e, volendo restare sul superficiale, sembrerebbe più adatto ai miei amici Mod.

In realtà, stiamo parlando di un disco che a me piace moltissimo, e che per questo voglio presentare anche ai lettori più duri e puri.

Un disco che è una chicca sin da come si presenta, ovvero nel formato doppio dodici pollici (a 45 giri) in edizione limitata a 500 copie.

E che si conferma una delizia quando lo si mette sul piatto, con 14 gioiellini che, senza leggere le note di copertina, nessuno si immaginerebbe provenire da Pisa anziché dal Regno Unito.

E, non a caso, un album prodotto da prodotto da Andy Lewis, già all’opera con Paul Weller e Fay Hallam, tra gli altri.

Latin, boogaloo, soul, caribe, acid Jazz e Northern Soul si alternano tra loro con stile ed eleganza, impreziositi dalla meravigliosa voce di Lakeetra Knowles, artista nata in Arkansas e cresciuta sui palchi di tutto il modo dall’età di undici anni, ed ormai unita in pianta stabile con i PSC.

Peccato che manchi la super-hit stile “Do The Breath”, che nel precedente album mi ha fatto innamorare di loro, ma il livello medio dei brani è comunque elevatissimo.

Su tutti spicca comunque il pezzo che apre il primo disco, “Hang On” (che potete ascoltare QUA), un classicone che meriterebbe i più grandi e importanti palcoscenici possibili.

Adoro anche il sofisticatissimo sound latino di “Se llama Boogaloo”, che, se ce ne fosse stato bisogno, mostra come il combo Pisano non si limiti al revival ma si spinga ben oltre.

Segnalo poi “Borderline Breakaway” con una sezione fiati da urlo, e la Bellissima e strumentale “Dome Slow”, scritta da Dome La Muerte.

Insomma, ottima band per una ottima etichetta


(Riki Signorini)

 

I brani

 

1.    Hang On

2.    Do It

3.    The Facts Of Life

4.    Newly Born Love

5.    There Is A Blind Man

6.    No Longer  

7.    Borderline Breakaway  

8.    Hitman  

9.    Se Llama Boogaloo  

10.Dome Slow  

11.Scooter Runnin'  

12.I Can't Believe  

13.Hard Times State of Mind  

14.By Then I'll Be Gone  

 

I contatti

https://areapiratarec.bandcamp.com/album/soultimate
www.areapirata.com


RECENSIONE LOS FASTIDIOS “XXX THE NUMBER OF THE BEAT” (CD, 2021, KOB RECORDS, FIRE & FLAMES, POTENCIAL HARDCORE, 4/5)

Trent’anni e undici dischi dopo il loro esordio, i Los Fastidios sono ancora vivi e vegeti, e ce lo dimostrano con questo “XXX THE NUMBER OF THE BEAT”.

Si tratta infatti dell’undicesimo album della band veronese, che ne celebra i trenta (XXX) anni di carriera, pubblicato da KOB Records con Fire And Flames Music e Potencial Hardcore.

Parto con il dire che la attuale line-up a 5, con la presenza quasi fissa di Elisa Dixan alla voce, che cura anche la grafica del booklet, mi piace davvero molto.

La formula è la stessa, ma a dispetto del tempo che passa, è una formula che continua a funzionare, ed anche alla grande.

Tredici brani all’insegna di StreetPunk, Ska, Rock'N'Roll, Brit Pop, Soul e Rocksteady, miscelati egregiamente tra loro con testi in Inglese, Italiano e Francese.

Il tutto condito da testi interessanti, cori accattivanti, grande precisione tecnica ed una capacità quasi unica di unire l’impegno alla voglia di divertirsi e ballare.

Insomma, un disco da applausi da ascoltare e riascoltare, ovviamente con volume a palla!

(Riki Signorini)

I brani 

1.   Intro

2.   Monkeys

3.   Torneremo Ancora

4.   Back In '79

5.   These Boots

6.   The Queen Of The Dancefloor

7.   Beverley

8.   Take A Stand

9.   Where Are You Now?

10.  Pour La Libertè

11.  Blue Beat Boy 2.0

12.  A.H.L.

13.  Rock'n'Roll Town

14.  Tu Lo Sai

I contatti

http://www.losfastidios.net/

https://www.facebook.com/losfastidios/

RECENSIONE BARMUDAS “EVERY DAY IS SATURDAY NIGHT” (CD, 2021, AREA PIRATA, 4/5)

Devo essere onesto, quando il mio pusher di dischi mi ha proposto i Barmudas, suggerendomi con l’aria di chi la sa lunga che mi sarebbero piaciuti, non ci credevo mica tanto.

E invece Area Pirata ha fatto centro anche stavolta, proponendoci il debutto sulla lunga distanza dei Barmudas da Firenze, fatto da 10 brani pesantemente influenzati dal rock degli anni ’70, sia quello glam di New York Dolls ed Heartbreakers che quello punk dei Ramones, con reminiscenze (ascoltare “Spring Roll Boogie” e “Shake A Shaker” per credere) dei migliori Devo.

Da segnalare le apparizioni di ospiti come Tonino Carotone che introduce Every day is Saturday night”, uno dei brani più accattivanti e glitterosi del disco (a cui contribuisce anche il grand-piano di Christian “Skandi” Perrotta), o come Nick the Ape dei The Apes Party in “Don’t Shake my coffee”, o ancora come Lurch degli Ultra Twist che presta la sua voce alla già citata “Shake a Shaker”.

Insomma, scommessa vinta a man bassa dal mio amico spacciatore di vinili, il disco mi è piaciuto assai...

(Riki Signorini)

I brani 

A1     Every Day Is Saturday Night

A2     Dry January

A3     Bar-Mus-Ass

A4     Zombi Teacher

A5     Spring Roll Boogie

B1     Don’T Shake My Coffee

B2     Rock The Barmudas

B3     Spit Room Party

B4     Shake A Shaker

        B5    Lock In

I contatti

https://www.facebook.com/areapirata

https://areapiratarec.bandcamp.com/album/every-day-is-saturday-night