Ecco una recensione originariamente apparsa su Flash n. 41 (Giugno
1992)
Mostruosamente potenti e cattivi tornano i Fudge Tunnel con
4 pezzi in cui danno libero sfogo alle loro ossessioni. Il muro sonoro creato
dalla chitarra è ancora una volta impressionante, ma il 12 pollici segna un più
deciso passaggio al versante Helmet/Godflesh che non in passato, quando le muse
ispiratrici dei tre erano più “made in Sub Pop”. Il drumming monolitico ricorda
infatti quello elettronico della scuola industriale, mentre la voce di Alan è
arricchita da molti effetti che la rendono ancora più alienata. L'unico appunto
che si può fare al disco (sempre che vi piaccia il grunge, sia chiaro) è quello
di non presentare i testi delle song. Se davvero 'sti F.T. sono così ricchi di
black humour come dicono alla Earache,
perché non rendercene partecipi?
(RS)
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