I Kani sono quattro Vicentini brutti sporchi e cattivi, dunque rockabbestia, che titolano il loro primo vero e proprio album appunto “Rockabeast”. Rockabbestia, nel senso di rock pesante e veloce, metal influenced e soprattutto motorhead-influenced. Undici brani tiratissimi che ti tolgono il respiro, anche se (vediamo subito i difetti) talvolta un po’ troppo lunghi e quindi poco immediati, e con qualche assolo di troppo. Davvero pochi i momenti in cui i Kani tirano il fiato, e quando ciò accade, come ad esempio in “Too Sexy For My Pants”, il brano esalta comunque la voce tutta alcool e nicotina del cantante Poker. L’unico pezzo davvero deludente è “Dead Soul Cowboy”, sette minuti e venti davvero troppo tirati per le lunghe. Fulminante e azzeccatissima “The Dirty Son of Joe Cocker”, un titolo che si commenta da solo, dato che potrebbero essere loro i figli bastardi del vecchio Joe innamoratisi di Lenny.
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