RECENSIONE COSA NOSTRA “BOLOGNA BRUCIA” (EP 7”, 2018, ASSURD RECORDS, 4/5)

Già qualche mese fa avevamo annunciato qua l’imminente uscita del nuovo disco dei Bolognesi Cosa Nostra dei quali ci eravamo già occupati più volte in passato dispensando lodi a piene mani.
Ed ora finalmente esce il loro nuovo sette pollici su Assurd Records, contenente sette pezzi, suddivisi tra cover ed originali, ed anticipato, come ricorderete, dalla loro personalissima rivisitazione in chiave hardcore (nata da un'idea dell'amico Balzarot) dell’intramontabile “Stop al panico”, brano rap degli Isola Posse All Stars,.
Stavolta gli hardcorissimi in passamontagna che turbano i sonni dei benpensanti Bolognesi provano a scrollarsi di dosso l’etichetta di “cover band” dei Nabat (l’album “Cani Sciolti”, recensito qua, era fatto solo di brani della band di Steno), portando su vinile quello che Giangiacomo e c. già facevano (bene) on stage.
E allora oltre a tre brani propri(con “Bologna Brucia” che è ormai un classico), si segnalano le personalissime reinterpretazioni in chiave hardcore a due voci di “Mass Media” degli Indigesti (imperdibile), di “Spara Jurij” dei CCCP e di “Passione nera” dei Nerorgasmo.
In ogni caso non mera riproposizione di un suono che fu, ma una reinterpretazione che a quel suono aggiunge molto, da Slapshot a Snapcase, passando per Integrity e Ivory Cage.

Bologna brucia ancora, Rock Tha Fuck On!!!!



(Riki Signorini)

I brani

1.   Stop al panico (Isola Posse All Stars)
2.   Cosa nostra
3.   Passione nera (Nerorgasmo)
4.   Bologna Brucia
5.   Mass Media (Indigesti)
6.   Spara Jurij (CCCP)
7.   Sopra la linea

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