RECENSIONE SBS “GRANITE EYES” (Autoprodotto, 2015, CD, 3/5)


Hardcore? Nu metal? Crossover? Hardcore evoluto? Boh, io direi nu-core, perché di fatto i tre Pisani ci propongono un cd che parte dal punk ma con un tasso di complessità indubbiamente superiore alla media. Addirittura talvolta anche troppo complesso per un gruppo di giovanissimi come gli SBS, che infatti preferisco nei momenti più furiosi.
Ma procediamo con ordine. 
Otto i brani presentati, tre i componenti della band al momento dell’incisione del CD,  in una classica impostazione basso (Adriano Leonardi), batteria (Tiziano Carosi) e chitarra (Enrico Cecchi, degno erede della Strato che negli anni Ottanta suonò suo padre Antonio sui palchi di mezzo mondo come chitarrista dei Cheetah Chrome Motherfuckers, gruppo di punta della scena hardcore del tempo). I tre si alternano alla voce, e questo è forse uno dei limiti del disco, superato nel frattempo con l’aggiunta di un vocalist in pianta stabile che permette ai tre bravissimi colleghi di dedicarsi full time ai loro strumenti.
Mi piace molto la complessità di “Big Brother”, o la granitica “Streets Of P.”, ma i pezzi che più mi piacciono di questo esordio sulla lunga distanza dei miei concittadini sono “Inception #3” e soprattutto “Another HC song”, un pezzo che è una vera e propria istigazione allo stage diving estremo. 
Bravi ragazzi, continuate così!

I brani

  1. Big Brother
  2. Streets of P.
  3. Another HC song
  4. He reads the law
  5. Inception#3
  6. Monster
  7. Hairy maths
  8. A song



Nessun commento: