Prima ancora di parlarvi del disco – che è a nome Acredine, ma fu pubblicato a suo tempo come se fosse degli Indigesti, e a buon diritto – lasciatemi raccontare un aneddoto sul mio legame, più sentimentale che musicale, con la band di Rudy Medea.
Era il tempo del leggendario split 7” tra Indigesti
e Wretched. Rudy me lo spedì per posta. Io abitavo in campagna, e il buon
postino pensò bene di lasciarlo sul muretto davanti a casa. Blitz, il mio cane,
lo trovò prima di me. Rosicchiò il pacco e riuscì a intaccare proprio i primi
due pezzi del disco: quelli non li ho mai sentiti dalla mia copia, e ancora me
li sogno.
Flashforward: sono passati più di
quarant’anni, è un’estate rovente, e succede la stessa scena. Il nuovo disco
(di nuovo Rudy, di nuovo quel suono) viene lasciato su un altro maledetto
muretto.
E stavolta non è Blitz, ma un acquazzone
torrenziale a rovinarlo: copertina danneggiata, vinile imbarcato.
Ma – almeno! – stavolta il disco è
ascoltabile nella sua interezza. E ne vale la pena.
Perché In Disparte è un disco degli
Indigesti a nome Acredine, o degli Acredine che suonano da Indigesti. Comunque
lo si voglia leggere, il risultato non cambia: è una gemma nascosta
dell’hardcore punk italiano, 22 tracce per 45 minuti di rabbia, velocità e
consapevolezza.
Su vinile per la prima volta, con audio rimasterizzato e una fulminea
cover di "Blind Justice" degli Agnostic Front che sembra sputata fuori dal cuore della Torino-Vercelli
anni ’80.
C’è Rudy Medea alla voce e ai testi –
inconfondibile, ruvido, lucido. Con lui Enrico degli Indigesti , Mungo del
Declino alla seconda chitarra, Xlaidox (già in Right In Sight e Indigesti,
nonché grafico per Vacation House Records e Blu Bus Dischi) e Tino, anche lui
proveniente dalla scena hardcore piemontese.
Una vera superband nata nel ’97 come prosecuzione
naturale e matura degli Indigesti, a
nome Acredine.
Il disco uscì solo in CD, e fu accreditato anche
agli Indigesti: oggi quelle copie sono da collezione.
Questa nuova edizione su LP rende finalmente giustizia a un capitolo
fondamentale – anche se spesso dimenticato – dell’hardcore nostrano.
Il lato A del vinile ripropone integralmente i
brani originali del CD, con pezzi come “In Disparte”, “Opaco
Istinto Inutile”, “Cancella Elimina”
o “Esistere – Resistere”, che
riportano immediatamente a quel suono nervoso, compatto, abrasivo, ma allo
stesso tempo carico di una tensione esistenziale che è marchio di fabbrica di
Rudy. Non è solo energia: è uno sguardo critico e poetico sul vivere, sul
resistere, sul senso stesso dell’essere "contro".
Poi c’è il lato B, la sorpresa di questa
ristampa: una collezione di tracce rare e inedite, tra cui spicca “Blind
Justice” rifatta “alla
Indigesti”, e varie versioni alternative o strumentali dei brani del lato A.
C’è anche una chicca come “Mezzalama” e una seconda versione di “Oltre il Confine”, che aggiunge profondità al concept e al suono dell’intero album. Le
versioni strumentali, lungi dall’essere dei semplici riempitivi, permettono di
apprezzare meglio l’intreccio chitarristico, la potenza della sezione ritmica e
l’intenzione compositiva che c’è dietro ogni pezzo. È come ascoltare l’anima
cruda del disco, nuda, senza filtri.
Chiude il cerchio un’intervista inedita a Rudy
Medea, firmata da Luca Frazzi, inserita nella busta interna: un racconto
sincero, senza filtri, di uno dei padri fondatori del punk hardcore italiano.
Non sarà il loro disco migliore, ma è uno di quelli che non devono
mancare. Per chi c’era, per chi è arrivato dopo, per chi pensa che l’hardcore
sia solo una questione di volume: ascoltate questo disco. È ancora,
orgogliosamente, una questione di cuore.
(Riki
Signorini)
I brani
LATO A
1.
Intro
2.
In Disparte
3.
Opaco Istinto Inutile
4.
Cancella / Elimina
5.
Dare
6.
Innaturale
7.
Esistere - Resistere
8.
Confine
9.
Anomalia
10. Outro
LATO B
1.
Blind Justice
2.
Respiro
3.
In Disparte
4.
Esistere-Resistere
5.
Mezzalama
6.
Innaturale
7.
Oltre Il Confine
8.
Anomalia
9.
Cancella-Elimina
10. Oltre Il Confine [strumentale]
11. Inutile [strumentale]
12. outro
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