Un disco con un inizio al fulmicotone il quinto album degli Ominidi, che sin dalle primissime battute de “L'Italia Che Muore” ci danno dentro come dei dannati, con il batterista che sembra un ossesso. Undici brani a cavallo tra Punk Melodico e Speed Rock, tirati a tratti ma generalmente orecchiabilissimi, con qualche assolo di troppo, che comunque ci può stare. Un disco di perfetta denuncia sociale che bene amalgama Punk e tecnica. Il tutto viene arricchito dalla superba masterizzazione di Jason Livermore al Blasting Room Studio (Colorado – USA). Mi piace “Il Cielo Che Non C'è”, un po’ più fuori dagli schemi, interessante e variegata, che inizia con una voce “rappata” e si evolve verso il rap-core per poi tornare al melodico. La mia preferita è però “BRANI
01- L'Italia Che Muore
02- Lamenti
03- Nel Nome Di Chi?
04-
05- Invisibile
06- Spiegami Perchè?
07- Stagioni Perdute
08- Il Cielo Che Non C'è
09-
10- Fantasmi
11-
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